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Lanterne rosse / di Dario Ricci
 

Alexander Popov, lo zar delle piscine

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Vanessa Ferrari

«Filippo non deve lamentarsi, ma allenarsi!"»: In quanti potrebbero permettersi di rivolgere un monito del genere a Filippo Magnini, due volte campione del mondo nei 100 stile libero, sula strada verso Pechino? Forse solo lui. Perché Alexander Popov è da tutti considerato lo "zar delle piscine", maestro e dominatore della velocità e dello stile libero mondiale di cui è stato il dominatore per un intero decennio negli anni Novanta.
Figlio della grande madre Russia, nato a Yekaterinenburg ma a lungo emigrato in Australia sulle orme del suo tecnico, Gennadi Toureski, non ha scelto la forza per dominare l'acqua, ma la dolcezza, diventando un tutt'uno con l'elemento primo: goccia che scivola sull'acqua, esempio di tecnica e scivolamento, capace di bruciare sogni e speranze di campioni ben più potenti e pesanti rispetto ai suoi 197 centimetri per 87 chili. Nel suo palmares 4 ori olimpici e 5 argenti tra Barcellona 92 e atene 2004, 6 ori mondiali, 21 titoli mondiali.

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Alle Olimpiadi di Barcellona 1992 Popov vinse i 50 m e i 100 m stile libero, e si riconfermò campione olimpico in entrambe le gare ai Giochi di Atlanta 1996, il secondo uomo dopo Johnny Weissmuller, il famoso "Tarzan", a riuscire nell'impresa. In America, ammutolì i 20 mila spettatori della piscina olimpica bruciando sui 50 metri l'eroe di casa, Gary Hall Junior.
Un mese dopo Atlanta, fu pugnalato all'addome in una lite con alcuni venditori ambulanti di cocomeri a Mosca, in cui Popov era rimasto coinvolto per difendere l'amica nuotatrice Darya Smeliova. Operato d'urgenza, Popov torna in vasca più forte di prima: è argento sui 100 a Sydney, alle spalle dell'olandese Van den Hoogendand, poi campione mondiale a Barcellona sui 50 e i 100 nel 2003, prima del ritiro dopo i giochi di Atene.

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Oggi, a 37 anni Popov è membro della commissione atleti del comitato internazionale olimpico; e quella Darya che aveva difeso nella famigerata rissa è sua moglie emammadei lorodue bambini, Vladimir e anton. E' lei a sedergli a fianco e guardarlo teneramente, mentre ci parla in uno splendido giardino di Cortona, vicino arezzo, dove Alexander ha ricevuto in questi giorni ilpremio fai Play mecenate. Che olimpiadi saranno quelle del nuoto, alexander?e soprattutto: riuscirà Michael Phelps a battere il record di 7 ori con 7 primati del mondo, stabilito da Mark spitz a Monaco nel 1972?

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E' un nuoto che è stato rivoluzionato dall'avvento del superrbody il Lacer racer della Speedo, che ha di fatto aiutato a riscrivere il libro dei record, a aprtiredalnuovo primatod l mondo sui 100 metri stile libero stabilito dal francese Bernard. E' preoccupato per il futuro del suo sport, per questi radicali cambiamenti sotto il profilo tecnologico? Popov ci scherza su: il nuoto di domani sarà all'insegna di un superbody chiamato freedo, una sintesi tra una ferrari e un costume spedo!

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Da Italiani, in vista di Pechino trepidiamo per Filippo Magni, che si presenta come bicampione mondiale nei 100 stile libero. quest'anno segnato da tempi eccezionali ha minato le certezze di Filippo, che ha anche avanzato sospetti di doping sulle sorprendenti prestazioni del francese Bernard. Che ne pensa Popov? Del resto, come il grande Alexander ha imparato dal suo coach Tureski, nel nuoto lo sprint cominci a vincerlo prima discendere in acqua. Sui blocchi di partenza. Ma lo sport in generale, e il nuoto in particolare, stanno facendo secondo lei abbastanza per contrastare le nuove frontiere del doping?

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E il grande campione non sitira indietro anche nel difendere i giochi da qualsiasi ingerenza politica. Non è un caso, poi se Alex indica un nome a sorpresa come protagonista dei prossimi Giochi. Ma ora è tempo di andare. La bella Daria, lo prende per mano e se lo porta via, tra i vicoli medievali di Cortona. al prosimo tuffo, zar delle piscine!
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