Da un piccolo paesino della provincia ucraina, lugask, al tetto del mondo. Passando attraverso il crollo dell'Unione sovietica, riscivendo la storia del salto con l'asta con 35 primati mondiali, vincendo 6 titoli mondiali consecutivi (da Helsinki 1993 ad Atene 1997) e un oro olimpico, a Seul nel 1988. Sergey Bubka ha cambiato la storia dell'atletica leggera e dello sport mondiale. Ancora oggi sono suoi i record mondiali indoor - 6 metri e 15 centimetri - e all'aperto - 6 metri e 14.
Primati e vittorie costruiti da quel giorno di settembre del 1974, quando alla scuola di Vitaly Petrov, l'allenatore che accompagnerà Sergey in tutta la sua carriera, si presenta un ragazzino gracile, ma dotato di una determinazione fuori dal comune....
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Primo uomo a superare la soglia dei 6 metri, centimetro dopo centimetro, record dopo record, Sergei Bubka seppe diventare anche l'emblema del campione autonomo dall'apparato di controllo sovietico. Gareggiò negli Stati Uniti negli anni dei boicottaggi e della Guerra Fredda, seppe monetizzare il proprio dominio sul mondo del salto con l'asta con i lauti ingaggi dei meeting, battendo record mondiali in sequenza, proprio perché ogni centimetro valeva migliaia di dollari: e allora perché non migliorare passo dopo passo, invece di fa un'unica impresa, grande certo, ma meno redditizia? Abituato a guardare il mondo dall'alto in basso, a 45 anni Bubka è attivamente impegnato nei ruoli dirigenziali chiave dello sport mondiale.
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Ma la vita di Sergei è fatta oggi anche di anche impegno sociale, come quello con la fondazione Laureus, che, anche attraverso la propria sezione italiana, sviluppa in tutto il mondo progetti a favore di soggetti svantaggiati, coinvolgendo le grandi stelle dello sport.
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Impossibile oggi immaginare un erede di Sergey Bubka non solo nel salto con l'asta, ma nell'intero panorama dello sport mondiale. Per qualche anno ci ha fatto sognare Giuseppe Gibilisco, campione del mondo nel 2003 a Parigi, bronzo olimpico ad Atene 2004, proprio nelle stagioni in cui era allenato dallo stesso Vitali Petrov. Poi il siracusano si è perso tra infortuni, processi e squalifiche per doping. Per lui Sergey ha parole benevole, ma anche una lezione severa da tenere a mente...
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Tra le donne invece, c'è già una zarina capace di dominare la specialità. È la russa Yelena Isinbaieva, 26 anni, oro ad Atene, 5 mondiali tra outdoor e indoor, detentrice del record del mondo e favorita d'obbligo anche per Pechino. Provate a indovinare chi è il suo allenatore....
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Per Sergey Bubka, invece, Pechino2008 sarà il banco di prova come dirigente dello sport mondiale. L'ucraino ha seguito da vicino i lavori fatti per migliorare le condizioni ambientali nella capitale cinese, ed è rimasto sorpreso dal rifiuto dell'etiope Gebreselassie di partecipare alla maratona a causa dello smog. Ma ad addolorare il campione e l'uomo di sport sono altri elementi: il tormentato viaggio della fiaccola, l'ipotesi di un boicottaggio che vedrebbe gli atleti pagare il prezzo più alto. A pochi mesi dai Giochi , il Bubka dirigente sportivo difende gli ideali a cinque cerchi e l'operato del Comitato Olimpico Internazionale.
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