La quiete prima della tempesta. Potrebbe essere questo il senso della 19/a tappa del Giro d'Italia, che ha portato la carovana rosa da Sulmona a Benevento dopo 182 chilometri. Trionfa in volata Michele Scarponi, che bissa così il successo della sesta tappa (la Bressanone-Mayrhofen di 248 km).
Dopo le scintille di ieri Di Luca e Menchov non hanno incrociato le spade, controllandosi a vicenda per tutta la gara. I due torneranno a duellare domani, sulle salite del Vesuvio. Nonostante gli oltre quattro minuti di ritardo con cui arriva il gruppo maglia rosa, nessuno scossone si registra in classifica generale. La vittoria del corridore della Diquigiovanni-Androni è nata negli ultimi 300 metri del traguardo di Benevento: bravo Scarponi a entrare negli otto corridori che a 15 chilometri dal traguardo si staccano da un manipolo di 25 che era in fuga dal 55esimo chilometro e che stava progressivamente perdendo terreno sul gruppo maglia rosa. La volata lo vede prevalere sul colombiano Cardenas e Pate.
La giornata era iniziata con una serie di attacchi, tutti prontamente rintuzzati dal gruppo. Dopo 50 chilometri nasce la fuga che dopo vari riagganci si stabilizza: un gruppo di 25 uomini al comando, che raggiunge un vantaggio massimo sulla maglia rosa di 6'15". La velocità media è decisamente sostenuta, con oltre 43 chilometri orari. A una trentina di chilometri dal traguardo di Benevento il gruppo, guidato dalla Rabobank, rientra progressivamente sui 25 fuggitivi e così, a 15 chilometri, iniziano gli scatti con il gruppo di otto, al cui interno c'è Scarponi, che guadagna una manciata di secondi sul resto della truppa. Il resto è un susseguirsi di scatti con il trionfo finale di Scarponi.
Domani il calendario prevede l'ultimo arrivo in quota con la diciannovesima e terz'ultima tappa della corsa: la carovana rosa partirà da Avellino per arrivare in cima al Vesuvio dopo 184 chilometri. Sarà l'ultima occasione per Di Luca, che ha già annunciato di voler attaccare. La frazione sarà subito movimentata, senza un attimo di tregua tra curve, saliscendi e gallerie. Il momento clou, però, saranno gli ultimi 13 chilometri: la salita sul Vesuvio, con pendenze medie, nei 10 conclusivi, del 10 per cento e massime del 12. Sarà questo il punto più delicato per Menchov e Di Luca.
