Mark Cavendish tre, Alessandro Petacchi due. Nel confronto diretto tra i due più forti velocisti del gruppo, il 24enne britannico del Team Columbia passa in vantaggio vincendo con una volata imperiosa la tredicesima tappa del Giro d'Italia del Centenario, 176 chilometri tra Lido di Camaiore e Firenze. Cavendish ha dimostrato ancora una volta di essere il degno successore di Ale-Jet, vista la giovane età ed una squadra che si mette al suo servizio. Lo spezzino, invece, deve in pratica far tutto da solo, visto che la Lpr è attenta soprattutto alle sorti di Danilo Di Luca.
Petacchi ha fatto probabilmente il massimo, marcando stretto il suo diretto antagonista e conquistando una piazza d'onore che può soddisfarlo.
Il russo Denis Menchov, trionfatore ieri alla cronometro delle Cinque terre, si gusta la sua seconda giornata in maglia rosa: mai un rischio in una frazione che ha visto un tentativo di Scarselli, Ignatiev e (anche da solo) di Schroder non andato a buon fine. Plotone compatto a cinque chilometri dal traguardo, bagarre e splendido assolo di Cavendish.
Domani, però, dovrebbero tornare protagonisti gli uomini di classifica. Terzo arrivo in salita, dopo 172 chilometri, da Campi Bisenzio a Bologna, sul Santuario di San Luca, un'asperità che tocca pendenze massime del 16 per cento. C'è la strada per attaccare un po' ovunque, visto che, prima della rampa conclusiva, ci saranno ben quattro Gran premi della montagna da affrontare: il Passo della Collina, il Valico di Mediano, il Valico di Tolè ed il Mongardino.
Tra i nomi più attesi c'è sicuramente Danilo Di Luca, pronto a riprendersi ciò che la crono gli ha tolto, ma anche Ivan Basso, che proprio sul San Luca vinse un Giro dell'Emilia.