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Ritardi e problemi per Sudafrica 2010. Ma Blatter mostra sicurezza

di Dario Ricci

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5 marzo 2010
Il presidente della Fifa, Joseph Blatter (Ansa)


Ineffabile Sepp Blatter. Il presidente-padre-padrone della Fifa, fresco dei festeggiamenti per il "meno cento giorni" al fischio d'inizio di Sudafrica 2010, ha giocato le sue carte solitamente vincenti: sentimentalismo e difesa a oltranza delle proprie scelte. E allora eccolo professare, da Durban, fiducia infinita nell'organizzazione del mondiale sudafricano. «Mai detto di avere dubbi o che vi siano ritardi. Anzi chi mette in giro queste storie mi irrita», il succo delle dichiarazioni del capo del calcio mondiale, non prima di aver ricordato come il sogno sudafricano passi inevitabilmente attraverso le mani ormai tremanti di Nelson Mandela, che ha voluto questa Coppa e che sogna di essere in tribuna l'11 giugno a Johannesburg per sostenere i Bafana Bafana contro il Messico. «È quello che ha speriamo tutti», ha spiegato Blatter. Ma accantonate per un attimo le emozioni, val la pena di mettere insieme le notizie arrivate da Pretoria e dintorni in questi ultimi giorni. Il quadro che ne esce, è un po' diverso da quello dipinto da Blatter…

Un passo indietro - «Se la domanda è "potremmo giocare i Mondiali da domani mattina?" allora la risposta è no». Parole pronunciate proprio dal segretario generale della Fifa, Jerome Valcke , nel corso del workshop di Sun City, appena una decina di giorni fa. Valcke ha indicato tra i problemi i ritardi nei preparativi del Soccer City - lo stadio di Johannesburg scelto per la partita inaugurale e per la finale - e le previsioni di stadi non ancora esauriti. «In questo momento non potremmo disputare la Coppa del Mondo perché il Soccer City non è pronto. Non potremmo far giocare la partita inaugurale, è un dato di fatto. E a questo punto ci ritroviamo con 700mila biglietti ancora invenduti». Valcke ha poi esortato il comitato locale ad accelerare i ritmi di lavoro perché il tempo stringe.

Lavori in corso – Per completare il Soccer City (soprattutto per l' area all'esterno dello stadio) ci vorranno un altro paio di settimane. Intanto il costo totale dell'impianto è arrivato a 311 milioni di euro, 98 in più rispetto alle stime iniziali. Aumento – dicono gli organizzatori – causato dall'impennata dei prezzi dei materiali edili. Lo stadio di Nelspruit poi ha gravi problemi al manto erboso, mentre significativi sono i ritardi nel completare le vie d'accesso all'impianto.

Bafana sfrattati – Del resto, ad avere qualche problemino infrastrutturale sono proprio …. i Bafana Bafana, cioè la nazionale di casa, costretta dal ritardo nei lavori di ristrutturazione a cambiare la sede del proprio ritiro durante il Mondiale. «Dobbiamo vergognarci, ma è così», ha ammesso il presidente federale Leslie Sedibe, in carica dallo scorso gennaio, che ha scaricato le colpe dell'accaduto sui suoi predecessori. Il ct Carlos Alberto Parreira, aveva indicato come base per gli allenamenti l'impianto dell'Esselen Park School of Excellence, nei pressi di Johannesburg. Ma ora squadra e tecnico dovranno trasferirsi alla Sandown High School lontana una quarantina di chilometri dalla metropoli che ospiterà la finale dell'11 luglio. Motivo del cambio di sede è stato il fatto che non sono state mantenute le promesse sul completo rifacimento degli impianti dell'Esselen Park, in stato di completo abbandono. A questo punto trema anche l'Inghilterra, che aspetta il completamento dei lavori nel proprio camp a Rustenburg.

Vertice sicurezza - «Le Forze di polizia sudafricane si sentono pronte a garantire la sicurezza di tutti i visitatori». Queste le parole del capo della Polizia del Sudafrica, pronunciate sempre durante il recente meeting di Sun City. Il capo della Polizia ha inoltre annunciato «massime misure di sicurezza per il mondiale a partire da quelle attuate nei porti e negli aeroporti». Intanto si chiude oggi a Zurigo l'incontro voluto dalla Fifa tra tutti i capi della sicurezza delle 32 finaliste, per coordinare strategie e obiettivi. E la prima volta nella storia che la Fifa convoca un vertice di questo genere, segno che la particolarità della situazione sudafricana non sfugge ai vertici del football mondiale.

Dubbi antidoping - Le strategie antidoping attuali sono «inefficaci» nel mondo del calcio. Lo ha affermato – sempre a Sun City - il responsabile del settore medico della Fifa. Jiri Dvorak ha criticato i test individuali, che costano circa 30 milioni di dollari l'anno, e ha detto di preferire un sondaggio saltuario su calciatori e team. E, a riprova di quanto affermato, ha citato i numeri: su 33.000 test fatti annualmente, a un costo singolo di 1000 dollari, solo dieci sono risultati positivi. Da aprile la Fifa condurrà comunque test antidoping fuori dalle competizioni sui partecipanti al prossimo Mondiale di calcio. Gli esami su sangue e urina potrebbero svolgersi anche senza preavviso. La data d'inizio dovrebbe essere il 10 aprile e gli esami andranno avanti fino al giorno prima l'inizio del Mondiale in Sudafrica, l'11 giugno. Test antidoping approfonditi sono previsti anche durante il mese della competizione, ha assicurato sempre Dvorak.
Insomma c'è n'è abbastanza per essere almeno un po' preoccupati. Anche se Blatter non perde il suo ottimismo.

5 marzo 2010
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