ROMA - «Quattro in diagonale!! Occhio alla porta!». Dall'alto delle tribune dello stadio della pallanuoto sembra un miagolio, ma davvero la voce di Tania di Mario deve rimbombare come un ruggito nelle orecchie delle sue compagne. È lei la leader riconosciuta del Setterosa; lei che, dopo un bel mucchio di medaglie al collo (compreso oro e titolo di capocannoniere ad Atene2004), aveva deciso di lasciare la Nazionale dopo la delusione di Pechino. Lei, che dopo aver trovato nuovi stimoli e un nuovo amore, ha deciso di diventare la traghettatrice del nuovo progetto tecnico-tattico affidato al neo-cittì Roberto Fiori (cavallo di ritorno sulla panchina azzurra, tra l'altro...). Detto fatto, Tania ci mette la voce e la faccia. Un rigore regala alle uzbeke un inaspettato vantaggio a inizio gara; le altre veterane (soprattutto Bosurgi) sembrano intorpidite, il resto della banda stordito all'idea dell'esordio mondiale. E allora ecco Tania, che un paio di minuti trasforma un rigore e affida un assist al bacio al braccione di Casanova. Il resto è accademia e goleada, ma contro l'Ungheria (martedi alle 21) e la Cina servirà un altro Setterosa per sognare in grande.
Per acciuffare (e sarebbe tripletta consecutiva) una medaglia nella gara dal trampolino dai 3 metri, invece, serve esattamente la stessa Tania Cagnotto che s'è vista da 1 metro (che non è poi la sua specialità, come ha ricordato lo stesso papà -cittì Giorgio, visto che «da 1 metro saltiamo giusto per prepararci per i 3»). Competere (quasi) alla pari con Pakhalina (immensa, ancora campionessa mondiale a 32 anni, 11 dopo il suo primo titolo iridato a Perth!!) e le cinesi Wu Minxhia e Wang non è roba da comuni mortali. Papà Giorgio si lascia andare a un gesto di stizza per la seconda medaglia di legno in due giorni rimediata dai suoi azzurri, ma Tania lo rimprovera e tiene in serbo la rabbia per un paio di voti discutibili affibbiatigli dalla giuria. Carburante prezioso per inseguire il podio iridato nel cielo di Roma.
Strappano applausi convinti sotto il torrido sole del Foro Italico (spettatori e giornalisti quasi liquefatti dai circa 35°…) le sincronette di Laura De Renzis. Russia (che spettacolo!!), Spagna e Cina restano lontane, «ma in fondo noi siamo le pioniere di questo sport in Italia, e il pubblico di Roma ci fa credere che siamo sulla strada giusta», confessa sorridente una delle sincronette, Sara Sgarzi. Insomma, visto che siamo in amarcord da allunaggio il piccolo passo in avanti fatto rispetto a Melbourne2007 (da settime a seste), è un grande passo per la storia del sincro italiano.
Ostia forever. Ultimi dubbi sciolti: il nuoto di fondo resta a Ostia. La mareggiata lascia polemiche e 200mila euro di danni, ma non cambia i programmi dell'organizzazione. Il calendario, invece, quello sì che cambia: si gareggerà martedì mattina, mercoledì e sabato. A consigliarlo il buonsenso e il meteo, che preannuncia condizioni ancora difficili sul litorale a partire da giovedì…