Il presidente Napolitano apre la kermesse romana sulle note di Giovanni Allevi e Claudio Baglioni. Una mareggiata spazza via le strutture installate a Ostia per il fondo. Gare rinviate
ROMA - Voleva una festa, Roma, è festa è stata, quella allo Stadio dei Marmi. Alle sirene fluttuanti nel cielo – per l'occasione trasformato in mare – della Capitale, alle note del pianoforte di Giovanni Allevi e all'inno intonato da Claudio Baglioni, i 13esimi Mondiali di Nuoto chiedevano di cancellare una giornata difficile e amara. Emozioni vere in un clima da Dolce Vita, che ha evidentemente - e bonarimente - travolto anche il presidente della Repubblica, che ha commesso un simpatico lapsus nel celebrare la formula di rito d'inaugurazione, attribuendo alla Federazione Italiana (e non a quella Internazionale, come è davvero) la paternità dei Mondiali. Leggerezza benevola, che ha ovviamente strappato un malizioso sorriso a Paolo Barelli, che della federazione italiana è appunto il presidente...
Difficile, anzi difficilissima, per la mareggiata alimentata da un violento maestrale che ha spazzato via le strutture installate a Ostia per le gare di nuoto di fondo. Pontile delle partenze/arrivi e area cronometraggi cancellati dalle onde, rischio spostamento della sede di gara scongiurato (per ora, ma l'ipotesi Lago di Bracciano resta ufficiosamente ancora in piedi), calendario rivoluzionato sperando che flutti e venti si dimostrino davvero amici di un Mondiale in cui i lavori in corso la fanno comunque da padrone. Si sarebbe dovuto cominciare oggi, domenica, con la 5 km donne. Invece si partirà il 21, martedì, con entrambi le due gare sui 5 km: alle 11 le donne, alle 14 gli uomini. Il 23 si disputeranno le prove sui 10 km: alle 8.30 le donne, alle 12 gli uomini. Infine sabato 25 le ultime due gare sui 25 km: alle 8.30 gli uomini, alle 8.40 le donne. Sempre che non si sia poi costretti alla scampagnata al lago….
Amara, la giornata, lo era stata sotto il profilo sportivo per quei 9 centesimi di punto che hanno tenuto lontano fratelli Marconi da un bronzo altrimenti meritatissimo. Normale che a Nicola e Tommaso sia venuto immediatamente in testa l'idea che, a differenza dei colleghi saliti sul podio, loro non possono allenarsi in un impianto all'altezza (la piscina all'Acquacetosa giace inutilizzata dal '93) e che, alla fine dei conti, facciano ogni stagione quel migliaio di tuffi in meno di avversari che poi si ritrovano davanti per differenze infinitesimali nelle competizioni internazionali. Altrettanto scontato, allora, l'appello di Tommaso a Coni e istituzioni perché non facciano distinzioni tra sport di serie A e B, visto che poi quando arrivano le medaglie il politico e/o dirigente è sempre il primo ad accorrere per la foto di rito.
L'impresa di giornata è della messicana Paola Espinoza, che con una gara (e soprattutto un ultimo tuffo) capolavoro strappa alle cinesi l'oro dalla piattaforma 10 metri. Avreste dovuto vederla, in conferenza stampa, la faccia di Chen Ruolin e Kang Li, rispettivamente seconda e terza. Davvero non si intravedeva la minima smorfia i soddisfazione per essere salite sul podio romano. Nel microfono, poi, quasi sussurrati, i complimenti di rito alla super-messicana, con un filo di voce da far venire il magone…