Il Dottore contro il canguro. Valentino Rossi contro Casey Stoner. Yamaha contro Ducati. Il duello del Motomondiale 2009 è servito: sarà sfida all'ultimo metro tra il campione pesarese, tornato sul tetto del mondo dopo due stagioni di magra, e il campione della Rossa di Borgo Panigale, trionfatore nel 2007 e tornato sulla terra lo scorso anno, dopo un'annata vissuta nella scia di Valentino. Il resto? Talenti emergenti, vecchietti irriducibili e tanto spettacolo, nella stagione che apre l'era del motomondiale low cost, sull'onda della crisi globale e del buonsenso generale.
Misure anticrisi – La novità tecnica più interessante (che avrà comunque un impatto significativo anche sui costi) è la monogomma Bridgestone per tutte le scuderie. Riacciuffata per la coda la Kawasaki, ritiratasi ufficialmente e poi riapparsa dietro le quinte con la ZX-RR del team Hayate (con cui correrà Marco Melandri), perso il Gp d'Ungheria (rinviato al 2010 proprio su richiesta degli organizzatori, causa crisi), il circus ha provato a darsi regole di contenimento dei costi.
Già a partire da quest'anno per tutte le classi sparisce la sessione di libere del venerdì mattina. Solo per le Motogp le prove si ridurranno da un'ora a soli 45 minuti. Misura certo non gradita ai piloti,
preoccupati per messa a punto della moto, grip e sicurezza generale. Eliminati anche il sistema di partenza elettronica e le sospensioni elettroniche (il che dovrebbe tornare a esaltare l'abilità del pilota). Capitolo-propulsori: a partire dal 16 agosto, Gran Premio della Repubblica Ceca, i piloti avranno a disposizione soltanto 5 motori. Eliminate anche le parti in ceramica sul sistema frenante ma resta invariato il warm-up di 20 minuti.
Il duello – Tornando a quello che ci aspetta in pista, sembra Stoner il rivale più credibile sulla strada che potrebbe condurre Valentino al nono titolo mondiale in carriera. I problemi al polso sinistro che avevano trasformato in inferno il finale di stagione nel 2008 del canguro sembrano ora risolti, la Desmosedici Gp9 sembra non aver perso in potenza (anzi…) pur migliorando la ciclistica, il compagno di squadra (Hayden, l'altro pilota che ha tirato giù Rossi dal trono mondiale nelle ultime due stagioni), è la "seconda guida" ideale. Da parte sua, Rossi contrappone talento e voglia di vincere senza fine, e una M1 che ha sempre privilegiato guidabilità e reattività alla pura potenza. I problemi, per Valentino, potrebbero nascere però proprio in casa…
Pretendenti al trono – Jorge Lorenzo, compagno di team di Valentino, dopo una stagione d'apprendistato, forte dell' esperienza che pure non ha frenato la classe e l'irruenza dei suoi 20 anni, potrebbe essere il terzo al tavolo di quelli che si giocheranno il Mondiale. "Por Fuera" (questo il suo soprannome, visto che Jorge preferisce i sorpassi nella traiettoria esterna…) sembra aver vinto il duello tutto iberico con Dani Pedrosa, che al quarto anno di Moto Gp – e in forte dubbio per Losail dopo l'incidente nei test di Doha, con frattura del polso e trapianto di pelle al ginocchio sinistro - appare relegato nella categoria "eterna promessa", malgrado la Honda abbia puntato forte proprio su di lui. Almeno finora, visto che a fianco di Pedrosa quest'anno ci sarà Andrea Dovizioso. Anche se la Hrc finora non ha incantato.
I vecchietti terribili e la promessa – 36 anni Loris Capirossi, 37 per Sete Gibernau, che torna in pista a due anni dal ritiro. Saranno loro i vecchietti della MotoGp. Con prospettive diverse. Capirex, alla ventesima stagione mondiale, è confortato da una Suzuki che dopo una stagione mediocre sembra poter essere protagonista. L'iberico proverà a sfidare soprattutto se stesso alla guida di una Ducati privata. Moto simile quella che guiderà Niccolò Canepa (Ducati Pramac), 20 anni, all'esordio dopo essere stato talentuoso collaboratore per Borgo Panigale. È da lui che si aspettano le scintille per accendere la battaglia tra gli aspiranti outsider.
