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Vancouver 2010 - Olimpiadi invernali

 
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Canada. Christiane Ayotte
Vade retro doping

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12 febbraio 2010


Tolleranza zero e chi è pescato con le mani nella marmellata del doping deve restituire il maltolto (medaglie ed eventuali record) e pagare. «A chi cerca di truffare vogliamo rendere la vita un inferno», giura Christiane Ayotte, direttore del laboratorio antidoping di Vancouver.
L'Italia - unica fra gli 82 paesi partecipanti ai Giochi - fa la sua: ha fissato una multa da 100mila euro, una fortuna per qualsiasi atleta del circo bianco, il guadagno di quattro-cinque anni ad alto livello. Chi non firma non parte per l'Olimpiade. Dove le maglie del doping si sono strette rispetto a Torino: previsti 800 test in più, in pista uno staff di quaranta tra medici e tecnici attivi 24 ore su 24 al laboratorio di Richmond, gioiello tecnologico da 16,4 milioni di dollari. Nella storia dei Giochi invernali sono stati trovati positivi 13 atleti (l'ultima, in Italia, è Olga Pyleva, argento nel biathlon); ora, bastano i valori fuori norma per far scattare la sospensione. Basterà?

12 febbraio 2010
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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