Scia da uomo, sorride da bambolina e piange da bimba. Lindsey Vonn, 25 anni, una teoria di ori e trofei in discesa, slalom e super-g, ma nessuna medaglia olimpica, arriva a Vancouver con una botta in allenamento che mette a rischio la sua partecipazione. Arriva, rapace e cannibale, per fare razzia di tutto, poi chissà. Le avversarie (Maria Riesch e Anja Paerson) ci sono, ma ci sono anche la cura maniacale di Lindsey negli allenamenti (la segue il marito con il cui cognome gareggia) e un modello (il tennista Roger Federer) come totem. Per Lindsey una sola concessione, lasciare il pettorale delle sue gare. Come tutti gli atleti americani, Lindsey, bellissima contesa da tv e sponsor, metterà all'asta il pettorale: il ricavato sarà donato alla Croce Rossa americana impegnata nei soccorsi ad Haiti. Fino ad ora, gli sciatori a stelle e strisce hanno raccolto 90mila dollari. Molto, ma i cannibali non si accontentano mai. Men che meno se hanno un sorriso da Barbie.