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Vancouver 2010 - Olimpiadi invernali

 
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Infortunio shock per l'americana Vonn: «Non so se riuscirò a gareggiare»

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11 febbraio 2010
Lindsey Vonn (Afp)


Doveva essere la numero uno dei Giochi Vancouver, ma ora Lindsey Vonn rischia che le sfugga tra le dita quell'en plein che tutti davano per sicuro. L'americana - vincitrice di due titoli mondiali nel 2009 in Val d'Isere - è arrivata nella città canadese con la tibia dolorante e la faccia triste di chi ha sognato fino a poco fa e ora è costretta a fare i conti con un incubo.

Ora, parte delle sue speranze sono in una ricotta austriaca, il Topfen, col quale fa impacchi per curare il suo infortunio. Tutta colpa di una botta, più brutta di altre, che le ha lasciato segni pesanti alla gamba destra: e nemmeno la settimana di quasi riposo assoluto in Austria ha dato i benefici sperati. «È una grossa sfortuna - ammette la campionessa - non ho sciato in questi giorni, in hotel ho provato a mettermi ai piedi gli scarponi e posso dire che è stata una sofferenza. Di infortuni nella mia carriera ne ho conosciuti tanti, ma questo è il peggiore. Stavo per perdere la testa e ho pensato che il mondo mi stava crollando addosso proprio alla vigilia dei Giochi».

La ragazza copertina di Sports Illustrated, che si allena con gli uomini e che nella discesa è abituata a buttarsi giù con ai piedi gli sci che usano i colleghi, adesso sembra aver perso la sua sicurezza. «Devo andare a 120 chilometri all'ora, con una grande pressione sulla mia tibia. Francamente non so se sono in grado di farcela», spiega con tristezza l'americana. Una botta personale, ma anche di tutto lo squadrone a stelle e strisce che aveva affidato le proprie speranze alla bionda di Minneapolis, 78 kg distribuiti su 1,75 di altezza. Gli Usa infatti consideravano la Vonn una sorta di Michael Phelps della neve, capace di portare parecchie medaglie alla causa Usa.

La campionessa comunque non intende rinunciare: piuttosto stringe i denti e punta ancora a partecipare alle cinque gare a cui è iscritta (discesa, slalom, gigante, super G e super combinata, quest'ultima in programma domenica). Ma la sicurezza non può più essere quella di prima e Vancouver rischia di perdere una protagonista annunciata.

11 febbraio 2010
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