Sono due bronzi dal sapore molto diverso le prime medaglie raggiunte dalla spedizione italiana alle Olimpiadi invernali di Vancouver. Uno, assolutamente inaspettato, di Alessandro Pittin nella combinata nordica, l'altro, l'ennesima conferma, dallo slittino di Armin Zoeggeler.
Storico bronzo in combinata nordica
Il friulano Pittin ha conquistato la prima medaglia olimpica nella storia azzurra della combinata nordica e anche il primo podio per l'Italia alle Olimpiadi di Vancouver. La medaglia meno attesa, quella conquistata dal giovane atleta delle Fiamme Gialle che ha chiuso al sesto posto la gara di salto, per poi rendersi protagonista di una strepitosa rimonta nella 10 chilometri di fondo. Una grande soddisfazione e anche un grando regalo a se stesso per l'atleta di Tolmezzo, che ha festeggiato il suo ventesimo compleanno l'11 febbraio. Felici per il risultato il presidente del Coni Petrucci («È la vittoria di un investimento, dato che avevamo portato il sedicenne Pittin a gareggiare già a Torino 2006») e il capo delegazione azzurro Pagnozzi («Per me non è una sorpresa, ci avevo scommesso una decina di giorni fa»). Il bronzo di questo atleta minuto nel fisico (155 cm di altezza per 50 kg) copre un vuoto nel medagliere della storia azzurra in una disciplina che figura ai Giochi invernali fin dalla prima edizione del 1924 a Chamonix. «È il più grande giorno della mia vita - ha detto a caldo l'atleta friulano - è incredbile, solo all'ultimo metro ho capito che potevo entrare a medaglia, ma non sapevo se ero terzo o quarto. Sono felice, di più. Perchè non avevo mai nemmeno sperato in una medaglia». L'azzurro è finito a soli otto centesimi dal vincitore, il francese Jason Lamy Chappuis. L'argento è andato all'americano Johnny Spillane. La medaglia di Pittin ripaga la spedizione azzurra della delusione provata con Enrico Fabris nei 5.000 del pattinaggio di velocità nella prima giornata di gare. L'atleta di Asiago inaugurò l'avventura italiana ai Giochi di Torino con il primo storico bronzo nel pattinaggio di velocità, proprio come Pittin, che ha regalato il primo sorriso all'Italia.
Bronzo a Zoeggeler, il collezionista di podi
L'altra faccia della serata canadese ha per l'Italia il volto dell'insossidabile carabiniere di Foiana, che a 36 anni suonati continua a collezionare medaglie olimpiche. Una gara delicatissima, quella dello slittino, con un pizzico di timore per gli atleti, dopo la morte del georgiano Nodar Kumaritashvili. Ma Zoeggeler, freddo come il ghiaccio di Whistler Mountain, tiene duro quando il podio pare dovergli sfuggire e conclude con un bronzo comunque di grande importanza. Certo, non sono gli ori Salt Lake City 2002 e Torino 2006, però il terzo posto di Vancouver gli permette di aggiungere un'altra perla alla sua galleria di imprese. Perchè ora il fuoriclasse altoatesino può vantare cinque podi nelle sue cinque partecipazioni ai Giochi: un record che la dice lunga sulla sua meritata fama di "cannibale". Bronzo come a Lillehammer 1994 (a Nagano 1998 fu argento), l'azzurro allenato da Huber e Brugger non perde mai un colpo perchè, nella sua sfilza di vittorie, ci sono da sommare anche cinque ori mondiali e nove Coppe del Mondo, compresa l'ultima. Numeri da capogiro che gli permettono di annunciare al mondo che non ha alcuna intenzione di appendere lo slittino al chiodo: «È una medaglia importante, che mi consente di affermare che continuerò a gareggiare», dice convinto. Anche a Vancouver Zoeggeler ha dimostrato di essere un fenomeno senza età, respingendo nell'ultima manche l'attacco del russo Albert Demtschenko, che prima dell'ultima discesa aveva un ritardo dal nostro di soli 22 millesimi. Re Zoeggeler non si è fatto tradire dall'ansia, è rimasto concentrato e ha chiuso la sua performance con il tempo di 48"459, il migliore dei suoi tre precedenti crono. L'azzurro, fisico massiccio (181 centimetri per 85 chilogrammi) ed agilità felina, si è arreso solo alla giovane e rampante pattuglia tedesca: oro e argento sono andati, rispettivamente, al ventenne Felix Loch, e al ventottenne David Moeller.
Azzurri oggi in pista nel fondo e in discesa
Dopo le due medaglie di bronzo conquistate nella notte con Armin Zoeggeler e Alessandro Pittin, l'Italia riparte oggi alla ricerca di altri trionfi con gli uomini e la donne dello sci fondo.
Arianna Follis, Marianna Longa, Silvia Rupil e Sabina Valbusa apriranno il programma olimpico con la 10 chilometri a tecnica libera nell'anello del Whistler Olimpic Park (ore 19 in Italia). Valerio Checchi, Giorgio Di Centa, Thomas Moriggl e Pietro Piller Cottrer saranno impegnati nella 15 chilometri a tecnica libera (21.30 italiane). Oggi, alle 19.30 italiane, sarà anche la volta dello sci alpino, che dopo i molteplici rinvii a causa delle condizioni metereologiche poco congeniali di Whistler potrà finalmente aprire le danze con gli uomini-jet nella discesa libera. Il direttore tecnico azzurro Claudio Ravetto punta su Werner Heel che quest'anno in coppa del mondo ho ottenuto un secondo posto sulle nevi canadesi di Lake Louise e un terzo posto in Val d'Isere. Chance ache per Peter Fill, che sembra aver recuperato in pieno dall'infortunio, mentre Christof Innerhofer e Patrick Staudacher cercano il colpaccio. Nel pattinaggio di velocità Ermanno Ioratti sarà impegnato nei 500, in quello di figura Nicole Della Monica e Yannick Kocon chiuderanno con il programma libero la competizione di coppia dopo l'11mo posto nel programma corto. (M. Do.)
