Stefania Belmondo, 41 anni, 2 ori, 3 argenti, 5 bronzi olimpici, 5 ori mondiali nello sci di fondo
Olimpiadi in Canada: per te un'emozione particolare, vero?
«Sì, perché la mia avventura olimpica iniziò proprio in Canada, a Calgary nel 1988. Ricordo la bellezza del paese e delle piste. Anche stavolta i canadesi daranno il massimo, e sono sicura che organizzeranno delle Olimpiadi bellisssime».
Un ricordo di quell'esordio a cinque cerchi?
«Avevo 19 anni, ero partita come risercva, ma poi gareggiai. Anzi, aprii i Giochi visto che presi il via con pettorale numero 1 nella prima gara. Vidi la premiazione di tre russe nella 10 km e mi dissi: "Anch'io un giorno voglio salire su quel gradino del podio"».
Chi saranno i protagonisti di questi Giochi nel fondo?
«Spero che non ci sia un unico dominatore, né tra gli uomini né tra le donne, perché potrebbe rendere tutto troppo noioso. E credo proprio che i nostri faranno una bella figura come a Torino».
Potrebbero essere le ragazze a riempire il medagliere, al contrario di quanto avvenuto in Piemonte?
«Certo. Follis e Longa su tutte. Ma sono convinta che anche Giorgio Di Centa e gli altri ragazzi saranno in forma al momento giusto».
Più bello un oro olimpico o essere l'ultima tedofora della staffetta e accendere il braciere nell'Olimpiade di casa, come ti è accaduto a Torino2006?
«Le medaglie le ho guadagnate facendo diecimila chilometri all'anno in allenamento, fatica, sudore. Accendere il fuoco di Olimpia è stato un premio datomi dagli organizzatori, da tanta gente, dai tifosi. Due emozioni diverse ma fantastiche, indimenticabili».