Lo scudetto 1984 -85 firmato da Osvaldo Bagnoli in panchina e da campioni come Garella, Elkijaer, Briegel, Galderisi e Di Gennaro in campo. Poi un lungo oblio e la caduta fino alla Prima Divisione (l'ex serie C). Ora l'Hellas Verona prova a tornare in alto: con un nuovo presidente (il 58enne Giovanni Martinelli) e, soprattutto, una nuova politica societaria per troncare i ponti con le frange più estremiste del tifo scaligero.
Non a caso, tra i consiglieri del nuovo Verona ce n'è uno, Davide Bovo, con una delega del tutto particolare: quella alle politiche anti-discriminazione. Un impegno significativo per chi, come Bovo, ha vissuto da giovanissimo tifoso l'epoca del Grande Verona, seduto sugli spalti dello stadio Bentegodi ad applaudire i futuri campioni d'Italia.
I cori e gli striscioni razzisti, gli ululati contro i giocatori avversari di colore, le bandiere inneggianti all'estrema destra oltre a danneggiare l'immagine di una squadra e di una città, stanno finora costando caro all'Hellas, che in un campionato e mezzo ha collezionato oltre 52mila euro di multe. Senza contare che una curva connotata così negativamente - e che pure rappresenta la parte minoritaria del tigo gialloblu - allontana dal club anche potenziali partner commerciali, come spiega Bovo.
E dire che, calcisticamente parlando, Verona è una città divisa in due e l'altra parte della città, pur vestendo gli stessi colori gialloblu, gode di fama e simpatia trasversali in tutta Italia: è la Verona del Chievo, squadra-simpatia per antonomasia del calcio italiano, dal tifo corretto e goliardico. Perché tanta differenza nel giro di pochi chilometri quadrati? «È la storia dei due club a fare la differenza», sottolinea ancora Bovo.
Valorizzazione del settore giovanile, partecipazione a progetti anti-razzismo condivisi a livello europeo, manifestazioni culturali e artistiche durante le partite, un dialogo diretto con i club dei tifosi. Il nuovo Verona prova a svoltare in tanti modi nel rapporto con la propria curva, con l'ala più estrema della propria tifoseria.
I progetti in cantiere per compiere altri passi sulla nuova strada segnata sono molti, ma il principale è il dialogo, il confronto diretto con i tifosi, il far percepire anche attraverso il passaparola cittadino che Verona e l'Hellas possono diventare esempio da imitare per altre società ed altre curve. E se poi, per raggiungere l'obiettivo, bisognerà chiedere un consiglio ai vicini/rivali del Chievo, lo si farà, anche se a denti stretti...
A BORDO CAMPO - Ogni domenica alle 16.30 e ogni sabato alle 13.00 su Radio24-IlSole24Ore