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Lo sport italiano si mobilita per il terremoto

di Dario Ricci

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9 aprile 2009

È un amore intenso, profondo, quello che lega il rugby all'Abruzzo, all'Aquila. Un legame tra una città e la palla ovale che risale agli anni '30, quando da Roma alcuni giovani militari arrivati da Roma iniziarono a portare all'Aquila l'amore per lo sport della palla ovale. Non sorprende allora trovare proprio i giocatori dell'Aquila Rugby, le loro gloriose maglie neroverdi, in prima fila nei soccorsi alle persone che nel terremoto di lunedi 6 aprile , alle 3.30 del mattino, ha colpito l'Aquila e la sua provincia.

Soccorritori, ma anche vittime del sisma, i rugbisti aquilani. La testimonianza di Stefano Varrella, 29 anni, centro dell'Aquila Rugby: «Era da giorni che c'erano scosse sismiche. La mia ragazza aveva preparato la valigia, e io l'avevo anche presa in giro! In pochi secondi ci siamo resi conto del terremoto , siamo scesi in strada e poi ci siamo rifugiati in un parcheggio all'aperto».

Dario Pallotta, 23 anni, ala centro dei neroverdi, è stato da subito in prima fila nei soccorsi, salvando in prima persona una coppia di anziani, estraendoli dalle macerie. Ci racconta la paura, il coraggio, il lavoro di ogni giorno. E il dolore per la morte del compagno di squadra Lorenzo Sebastiani, 20 anni, inghiottito dalle macerie. «Per me Ciccio era più di un compagno di squadra; era un amico con cui condividevo tutto anche fuori dal campo. Mi viene voglia di dire che da oggi in poi vinceremo tutto per Ciccio, e gli dedicheremo ogni meta».

La casa dell'Aquila Rugby, lo stadio Fattori, oggi è diventato tendopoli e punto di soccorso per gli sfollati. Giancarlo Dondi, 74 anni, presidente della Federugby, ricorda le tante partite giocate su quel campo magico: «Erano partite dure, difficili, perché il tifo degli aquilani era infernale! Ma poi nel terzo tempo ci si dimenticava di tutto e si festeggiava insieme!».

Anche il calcio si mobilita a favore delle vittime del terremoto. La Nazionale azzurra campione del mondo è pronta a giocare a L'Aquila il 6 giugno, nell'amichevole contro l'Irlanda del Nord. I ragazzi di Marcello Lippi porteranno gioia e consolazione, la Federcalcio devolverà l'incasso a favore dei senza tetto. «Sono felicissimo di sostenere qualsiasi iniziativa possa essere utile per tutti questi nostri tifosi», commenta il cittì azzurro Marcello Lippi

Dal centrocampista della Nazionale e della Roma Daniele De Rossi arriva un invito: che il calcio e lo sport si mobilitino a favore di chi sta soffrendo, ma che lo si faccia con discrezione, lontano da telecamere, microfoni e riflettori. «Il derby di sabato - ha spiegato De Rossi - si giocherà in un clima surreale, da film. È la tragedia più grande e più vicina di cui mi ricordi da quando sono bambino».

9 aprile 2009
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