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Ma c'è una strategia comune che il mondo dello sport e dell'intrattenimento americano ha messo in campo per reagire alla crisi?
«È difficile per me commentare cosa stanno facendo gli altri. Posso dire che la Nba sta facendo del suo meglio per tenere sotto controllo tutte le aree del suo business, razionalizzando spese e gestendo al meglio i proprio investimenti».
Dopo l'arrivo in Italia, quale sarà il prossimo passo?
«Finora credo che in Italia la Lega e la federazione abbiano fatto un buon lavoro. Noi abbiamo intenzione di lavorare sul territorio in collaborazione con loro, contando sui nostri team di esperti locali e su altre professionalità che verranno aggiunte proprio dall'Nba, sviluppando progetti integrati. E poi vogliamo lavorare in modo sempre più efficace con i nostri partner tv, Sky e Sportitalia, e ampliare il numero dei licenziatari italiani del nostro marchio. Eppoi abbiamo in mente di portare molti nostri eventi in Italia».
Pensa che in futuro altre tv potrebbero essere coinvolte nei vostri progetti in Italia?
«Per ora siamo molto contenti del lavoro che stiamo facendo con Sky e Sportitalia, e siamo concentrati su come continuare a migliorare la nostra collaborazione. In futuro chi può dire cosa accadrà? Ma per ora vogliamo fare il meglio con i nostri partner attuali».