Rieccolo, ai blocchi di partenza, pronto per l'ennesimo tuffo, che stavolta dovrà spingerlo ben oltre medaglie e record: dovrà spingerlo verso il suo futuro. L'avevamo lasciato trionfante e gocciolante, il 17 agosto 2008, nell'avveniristica piscina olimpica del Water Cube a Pechino, mentre vinceva la staffetta mista che gli garantiva il primato leggendario di 8 ori e sette record mondiali nella stessa edizione dei Giochi.
E ora Michael Phelps, a 24 anni, si rituffa in piscina, per dare ufficialmente il via a quello che sarà l'ultimo quadriennio olimpico della sua carriera. Lo fa in questi giorni a Charlotte, in North Carolina, nel meeting che apre ufficialmente la stagione del nuoto a stelle e strisce. Obiettivo Londra 2012, quindi, col piacevole intermezzo dei Mondiali di Roma2009, altra occasione preziosa per fare incetta di medaglie e cominciare a costruire un altro pezzo del Phelps che verrà.
Acque agitate – Non si può certo dire, però, che il post-olimpico dell'americano sia stato sereno. Anzi. Mandato in soffitta il mito di Mark Spitz, "Michelone" ha messo su una decina di chili, è stato più volte pescato intorno ai tavoli del poker e dentro i lap-dance bar di Las Vegas, è stato fotografato (a tradimento...) durante un droga party a base di marijuana alla Columbia University con immagini che hanno fatto il giro del mondo dopo essere state in prima pagina sul News of the World, ha incassato fra le polemiche e la vergogna la conseguente squalifica dalle gare per 3 mesi, ha perso qualche sponsor ed è stato indicato – testimoni due procaci ragazze, tali Therese e Candy - come protagonista assoluto di un sex party della durata di circa 3 ore...
Ripartenza – Guai che hanno riportato Phelps al tumultuoso post-Atene 2004, quando fu arrestato per guida in stato di ubriachezza. «Il dopo Olimpiade è duro per qualsiasi atleta – ha spiegato Michael rompendo un silenzio che durava mesi – figuratevi per me che ho vinto tutto...ora sono pronto a ripartire: ho ancora voglia di cloro e di nuove sfide». Bob Bowman, coach e mentore del Kid di Baltimora, chiarisce: «Per battere Spitz, Michael ha sacrificato molto, tutto, a partire dalla vita privata. Ha commesso degli errori, ha pagato, e anch'io sono stato duro con lui. Ora può ripartire, più maturo come uomo e pronto a nuove sfide come nuotatore».
Attrazione fatale – Concetto più volte ribadito dal coach: Phelps per andare avanti un altro quadriennio deve cambiare, trovare nuovi stimoli, nuovi avversari. E allora ecco da dove nasce l'idea di mettere in acqua una nuova tecnica per affrontare le prove veloci. L'obiettivo è infatti andare in vasca contro Bernard, Magnini, Cielo e gli altri uomini sprint, nelle prove tra i 50 e i 200 stile libero. Michael vuole insomma dimostrarsi il re anche della velocità, più forte dei muscoli dei transalpini (da qui la radicale dieta) e di qualsiasi supercostume (anche se si affida comunque all'Lzr della Speedo, che pure utilizza in modello integrale o pantaloncino a seconda delle gare).
Eredi al trono – Quel che è certo, comunque, è che Phelps non affronterà più lo stress psico-fisico di otto diverse gare nella stessa grande rassegna, come accaduto a Pechino. Ma gli stimoli non mancheranno, come del resto gli avversari. Basti pensare, al serbo Cavic sui 100 delfino (ricordate quell'unico centesimo di secondo che valse a Michael l'oro in Cina?), o all'annunciato duello sui 100 dorso (specialità che Phelps ama, che che finora è stato costretto a trascurare) col grande Aaron Peirsol (3 ori Mondiali e 2 olimpici sulla distanza; ha appena firmato con l'italiana Arena). «Gli dò il benvenuto nella mia gara. Anch'io amo le sfide. Ci divertiremo», ha detto Peirsol invitando Phelps a sfidarlo in vasca. Insomma, per The Kid il rischio di annoiarsi, almeno in piscina, sembra essere scongiurato...
