«Torneremo a dominare il mercato dell'intrattenimento domestico digitale, mettendo al centro televisori ad alta definizione abilitati a internet e contenuti digitali online ed offline». Sir Howard Stringer, il 64enne manager scozzese, baronetto di Sua maestà, che dal 2005 è al vertice della giapponese Sony non ha dubbi sul futuro della sua azienda. Ed è dunque una Sony tonica e agguerrita, quella che si presenta all'edizione 2008 dell'Ifa, il salone dell'elettronica di consumo in corso a Berlino dove ha esposto il televisore ad alta definizione Lcd più sottile del mondo e ha rinnovato il proprio impegno sul fronte dei contenuti interattivi online. Proprio in occasione di Ifa, «Il Sole-24 Ore» ha incontrato l'uomo che creato la Sony 2.0, il top manager ha ribaltato l'ingessato zaibastsu dell'elettronica, l'ha reso più veloce e ha detto basta alle guerre intestine fra le tante anime della corporation: hardware, software, audio video, film e computer.
E così, forte del suo successo, l'affermazione del Blu-Ray come disco video ottico ad alta definizione, Stringer si è presentato all'appuntamento berlinese con molte novità e una strategia chiara: riconquistare entro il 2010 il primo posto nei televisori, antico core business dove Sony è ripartita praticamente da zero a causa della rivoluzione Lcd che pose fine all'era dei fasti cadotici di Trinitron. L'obiettivo è affermarsi come fornitore globale di sistemi di intrattenimento connessi in rete e di contenuti digitali. E che film, musica, giochi e interattività online siano la chiave della nuova Sony è nel Dna dello stesso chairman e chief executive office. Stringer, istrionico ex giornalista, con esperienza nel mondo della tv e della musica è, infatti, tutto l'opposto del classico manager-ingegnere, tutto bit e silicio, di una multinazionale del Sol Levante giapponese.
Sir Stringer, la pressione competitiva dei rivali coreani e di Samsung, in particolare, è indubbiamente forte, come intendete reagire per fronteggiare i competitor?
Indubbiamente sentiamo la competizione, e non solo quella coreana e asiatica in generale. La avvertiamo forte, ma questo ci stimola e fare meglio, ci dà la forza di creare prodotti più innovativi. Abbiamo rivisto la nostra struttura dei costi e investiamo nell'innovazione. Va detto però che non abbiamo un solo grande competitor come Samsung ma ci confrontiamo con tante realtà globali in numerosi business dell'era digitale.
Può fare un esempio?
Samsung è un competitor in alcune aree, come quella dei televisori, ma ci confrontiamo con Canon nelle macchine fotografiche, con Microsoft nei videogame e con Apple nei player mp3.
Certo, la rivale Apple, la casa della mela che con l'iPod vi ha tolto l'antico scettro in formato Walkman della musica da passeggio. Quale è la situazione nel segmento dei player Mp3, anzi dei digital media player?
Noi continuiamo e continueremo a proporre i nostri walkman digitali, ci siamo aperti agli standard globali come l'Mp3 e abbiamo lanciati nuovi modelli ultrasottili. Non temiamo raffronti in questo settore, per resa sonora e praticità d'uso. Walkman è ancora un nostro brand chiave.
Sony è dunque attaccata su molti fronti, non vi sentiti un po' assediati? Non le pare che Sony sia come una sorta di impero romano della tecnologia aggredito dai barbari?
No, l'impero romano è stato sconfitto, mentre noi siamo solidi. Adesso Sony è finalmente unita: è una sola ed è capace di agire sinergicamente per contrattaccare su più fronti. Noi disponiamo non solo di grandi risorse tecnologiche, costruiamo hardware e progettiamo software, ora siamo in grado di esprimere una notevole capacità di fuoco. E abbiamo un'arma in più: i contenuti e la capacità e volontà di usare la Rete. Samsung si allea con Yahoo!? Bene, ci stanno solo inseguendo.
Con l'affermazione del Blu-ray, Sony ha incassato un successo di capitale importanza, quali i motivi alla base?
Sì, con la vittoria del Blu-ray sull'Hd Dvd abbiamo evitato una "Betamax 2". Tra le ragioni del successo vi è certamente la Ps3, la nostra console per videogiochi che legge i film ad alta definizione. Il Blu-ray sta avendo grande successo, l'adozione è più rapida di quando non fosse stata quella del dvd nei primi mesi. La gente ha capito che la qualità di immagine è un valore.
Ne è sicuro? Non crede che gran parte del pubblico sia indifferente all'alta definizione? Non ritiene che magari i giovani che vivono di cellulari e internet alla qualità possano preferire la portabilità e la condivisione via internet? In fondo a molti basta youtube...
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