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La vigilanza non conosce crisi

di Monica Lang

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19 novembre 2008

Stretto tra il periodo di recessione economica, che favorisce tagli alle spese considerate superflue, e la recente modifica normativa che attenua le barriere d'ingresso e apre la strada alla concorrenza straniera, il settore della vigilanza privata mostra uno scenario in piena evoluzione.

Convivono sempre più due modelli di impresa: i grandi e storici istituti da una parte, che puntano ad accordi e partenariati in funzione di incarichi "verticali" per conto di una clientela istituzionale (banche, centri commerciali, aeroporti, stadi) e imprese di dimensioni più ridotte, altamente specializzate e localizzate sul territorio, rivolte a una clientela spiccatamente privata e di nicchia. Sono queste le conclusioni cui giunge il primo rapporto di Federsicurezza, la Federazione del settore della vigilanza e sicurezza privata che riunisce le associazioni della filiera della sicurezza complementare.

Un comparto che annovera oltre un migliaio di operatori solo nella vigilanza, per un totale di quasi 85mila addetti considerando anche i servizi di portierato e guardiania disarmata e un giro d'affari complessivo di circa 4 miliardi di euro. Con una crescita costante del 5-6% medio e dove la metà delle imprese è nata dopo il 2001, in seguito al "boom sicurezza" causato dall'attentato alle Torri Gemelle.
In Lombardia, i dati aggiornati al terzo trimestre 2008 mostrano 237 imprese attive nella vigilanza (su un totale di 1.542 in Italia, il 15,4%) e una crescita rispetto allo stesso periodo del 2007 del +15,6%. Insieme all'investigazione (le due attività spesso convergono), il settore lombardo annovera nel 2008 528 imprese (il 17,3% di quello nazionale per vigilanza e investigazione), in crescita del 7,8%, e ricava il 75% del fatturato, circa 722 milioni di euro, nelle province di Milano (oltre 400 milioni), Brescia (oltre 90 milioni) e Bergamo (circa 70 milioni). Sul fronte dell'occupazione, il settore distingue tra guardie giurate - armate, svolgono un servizio di sicurezza definita "complementare" che richiede il rilascio di un'autorizzazione prefettizia - e il portierato, attività meno qualificata, utilizzata per i servizi di guardiania e controllo.

A Milano, naturalmente, il primato lombardo con circa 4.300 guardie e 15mila addetti al portierato, cui seguono Brescia (circa mille), Como (850), Bergamo e Varese (500), Lecco e Mantova (400). I contratti a tempo determinato, o quelli atipici, sono poco diffusi nella vigilanza decretata, circa il 10-12%, mentre salgono a oltre il 20-22% per gli incarichi di portierato. Recentemente poi, si va diffondendo anche nella sicurezza privata il fenomeno dell'ingresso nei principali capitali sociali dei fondi di private equity. Nel 2006, 21 Partners (gruppo Benetton) ha acquisito il controllo del gruppo Ivri - con un fatturato di 150 milioni di euro marchio storico e leader di settore - e nel corso del 2007 ha quindi stretto un accordo con la spagnola "Prosegur" per un ingresso nel suo capitale sociale e la contemporanea acquisizione di alcune attività italiane dell'impresa spagnola. Anche Sicurglobal, altro gruppo di punta della sicurezza privata, è stato acquistato nel 2004 da BS Investimenti, il fondo presieduto da Antonio Perricone, salvo poi – a maggio di quest'anno – essere rilevato interamente dal fondo britannico Stirling Square Capital Partners.

Secondo quanto sottolinea Lorenzo Manca, vice presidente di Federsicurezza e ad del Gruppo Sicuritalia, terzo operatore nazionale con 150 milioni di fatturato e 4000 dipendenti: «Tra le principali tendenze oggi in atto si delinea una progressiva concentrazione degli operatori in gruppi di medie e grandi dimensioni, con la composizione (rispetto alla attuale situazione che vede 3 competitor principali, che superano i 100 milioni di euro di giro di affari e una serie di altri 10 gruppi minori che fatturano tra i 50 ed i 100 milioni di euro) di un più ristretto numero e di una dimensione media superiore: parliamo per i grandi, di un volume di fatturato tra i duecento ed i trecento milioni di euro e per i medi intorno ai centocinquanta».

Il business della sicurezza sarà al centro dell'attenzione a Milano tra il 25 e il 28 novembre, in occasione della 14a rassegna internazionale di settore: Sicurezza 2008. In quest'ambito sarà presente un'altra grossa fetta del comparto, quella rappresentata da casseforti, infissi e porte blindate (83 imprese in Lombardia, dove spicca Milano con 41, con un calo regionale del 3,5%) e quello degli impianti: 1.069 attività totali, quasi il 21% del comparto italiano, con un incremento dell'1,2% sul terzo trimestre 2007. In questo ambito, dietro a Milano con 465 imprese, spiccano Brescia (115), Bergamo e Varese (111)..

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