Gli analisti di Gartner, al momento del lancio del nuovo sistema operativo di Microsoft lo scorso ottobre, lo dissero subito e a chiare lettere: Windows 7 nelle aziende prenderà piede non prima della metà del 2010. I motivi? Un po' la restrizione dei budget legata alla crisi economica, un po' la necessità di capire i reali miglioramenti del software dopo i problemi di Vista.
Migrare da un sistema all'altro quando si hanno centinaia (o migliaia) di utenti interessati non è del resto uno scherzo, e non solo sotto il profilo economico visto i costi delle licenze d'uso di Windows. Arrivati però al secondo trimestre dell'anno, il vento come previsto pare stia cambiando e stando a una recente ricerca condotta in gennaio negli Stati Uniti da Dimensional Research (su oltre 900 figure manageriali) i piani per implementare Seven in azienda si stanno intensificando. Il 16% degli intervistati, infatti, ha confermato che almeno una parte dei pc delle rispettive organizzazioni hanno già installato Windows 7, il 42% inizierà il cosiddetto "deployment" graduale della piattaforma entro l'anno.
Tali dati, lecito chiedersi, sono in linea con le aspettative di Microsoft? A Redmond, in altre parole, hanno messo in conto che oltre il 40% delle aziende americane non investa un dollaro sul nuovo sistema operativo a tutto il 2010? Secondo chi ha curato lo studio, le risultanze emerse dall'indagine sarebbero molto positive anche perché le impressioni su Seven sono molto migliorate negli ultimi nove mesi per la maggior parte del campione. Buoni segnali, del resto, li aveva percepiti anche la stessa Microsoft, che giusto il mese scorso aveva confermato - per bocca di Brad Brooks, Vice President della divisione Windows - come anche il comparto dello small business (le nostre medie imprese) fosse in procinto di abbracciare concretamente il nuovo Windows. E le scorte in aumento di pc con a bordo le versioni professionali del nuovo sistema operativo presso i rivenditori di informatica testimonierebbero tale tendenza.
L'evolversi delle cose dovrebbe quindi dare ragione a Microsoft sebbene, lo dice l'indagine di cui sopra, non sono pochi (per la precisione il 57%) i manager che ancora oggi risultano essere ancora diffidenti. Rispetto a Vista, in ogni caso, la sensazione che Windows 7 sia per gli It manager più sicuro, stabile e performante del suo predecessore è largamente diffusa e condivisa. Ciò che ci si può aspettare, ragionevolmente, è che Seven sarà via via sempre più diffuso nelle aziende man mano procederà il rinnovamento del parco macchine: ogni nuovo pc comprato avrà a bordo il nuovo sistema e (almeno sulla carta) non ci sarà la corsa al downgrade di molti computer su Windows Xp come invece successo in molti casi a valle dell'adozione di Vista. (G. Rus.)