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Il salone: novità e trend

Jobs in vetrina anche senza stand

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9 gennaio 2010


Al Ces di Las Vegas c'è un convitato di pietra. Nessuno lo vede, ma tutti ne parlano. Si chiama Steve Jobs.

Il numero uno di Apple, unanimamente considerato un genio del marketing, non si è mai presentato una volta alla più importante fiera mondiale dell'elettronica. Tre anni fa, aveva addirittura rovinato lo show presentando in contemporanea al Ces – ma da San Francisco – l'iPhone, l'oggetto tecnologico più chiaccherato di tutti i tempi. Stavolta ha scelto il silenzio. Ma un silenzio più rumoroso di così, non poteva essere.

Si dà ormai per scontato che, il 27 di questo mese, Jobs presenterà un prodotto sul quale sta lavorando da almeno quattro anni. La Apple ha registrato il nome iSlate (la "i" sta per internet e slate vuol dire lavagna) e molti credono che sarà quello il nome del tablet – una specie di iPhone con un grande schermo da 10 pollici – che uscirà dal cappello di Jobs. Peccato che nessuno sappia rispondere a una domanda: quale tecnologia avrà inventato stavolta, per ammaliare i consumatori e vendere un grande iPhone a chi l'iPhone ce l'ha già?

È la domanda più gettonata fra le mura del convention center di Las Vegas. Non foss'altro perché, se tre anni fa nessuno aveva un telefono touchscreen da mostrare, l'edizione 2010 del Ces è letteralmente allagata di tablet presentati di tutta fretta, anche nel tentativo di anticipare le mosse dell'enfant prodige californiano. La Hp ha presentato un tablet (anzi lo ha fatto Steve Ballmer, il numero uno di Microsoft) che ancora non ha neppure un nome commerciale. Poi c'è l'ibrido della cinese Lenovo (fa anche da notebook), lo Streak di Dell che però è solo un prototipo, il Dash di Sony che però è fatto per un uso casalingo, quello colorato e poco costoso di Freescale e almeno altri sette o otto. A cui si aggiungono decine di nuovi lettori per gli e-book che sembrano appartenere (quasi) alla stessa categoria. Perché tutti sanno già che Jobs, col nuovo prodotto, punterà anche a quel segmento di mercato.

Ma il nume tutelare di Apple è il convitato di pietra del Ces anche per altri motivi. La Apple non è fra gli espositori, ma una quantità impressionante di spazio espositivo è dedicata agli accessori per iPod e iPhone. Il design raffinato della casa di Cupertino poi, è replicato ovunque: dalle icone stondate dell'iPhone, allo stile curvilineo delle sue forme.

Per non parlare del modello dell'App Store, il negozio virtuale col quale la Apple vende le applicazioni per i suoi gadget portatili, reduce dal successo di 3 miliardi di download. La Samsung ne ha lanciato uno, che serve sia i suoi telefoni cellulari che le sue nuove tivù intelligenti. Intel ha presentato AppUp Center, dedicato alle applicazioni per i netbook.

E senza dimenticare che Microsoft e Google sono già della partita, con i negozi del software per i loro rispettivi sistemi operativi. In altre parole, tutti sognano di riuscire a bissare il successo del negozio di Apple, ben sapendo che – nel mondo digitale – il gioco della competizione è più veloce che mai.
Un motivo in più, per fare di Jobs il grande convitato di pietra.

9 gennaio 2010
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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