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Il digitale terrestre corre con ascolti doppi del satellite e decoder a ruba

di Gianni Rusconi

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4 febbraio 2010

Satellite doppiato negli ascolti, una media di oltre 2,5 milioni di decoder venduti ogni mese: il digitale terrestre prosegue la propria marcia e stando agli ultimi dati resi noti da Dgtvi (il consorzio che riunisce Rai, Mediaset, Telecom Italia Media e alcune associazioni di tv locali) è entrato nel 60% delle case italiane. Tante, almeno, sono le famiglie che possiedono almeno un decoder, integrato nella Tv (pari a circa il 30% del venduto mensile) o esterno, per ricevere il segnale digitale. Gli switch off del 2009 hanno quindi dato i frutti sperati? A quanto pare sì, problemi tecnici e polemiche varie a parte. Gli ascolti superano il 31% del totale (il satellite si ferma alla metà) e sono in continua crescita: secondo i portavoce di Dgtvi è un segno inequivocabile dell'estesa penetrazione del servizio su scala nazionale e di una popolarità in ascesa a scapito della tv analogica, oggi seguita dal 53% della popolazione e in calo di oltre sei punti tra novembre e dicembre 2009. Stando a un'indagine Makno, inoltre, solo una famiglia su tre (7,7 milioni, pari al 31% del totale) accede solo ai canali della Tv analogica, mentre per quanto riguarda l'esperienza d'uso con il Dt il livello di soddisfazione del pubblico è risultato essere buono, soprattutto per ciò che concerne l'aspetto della multicanalità gratuita (e cioè la possibilità di usufruire di più canali digitali in chiaro rispetto a quelli tradizionali) introdotta dal digitale terrestre.
La mappa della televisione al digitale in Italia, che assorbe il 47% degli utenti attivi, risulta quindi essere questa: 13,8 milioni di famiglie utenti del Dt (6,6 milioni delle quali acquisite nell'ultimo anno), 8,7 milioni abbonate alla piattaforma satellitare e circa 600mila che fruiscono dei servizi di IpTV. A favore del digitale terrestre gioca inoltre il fatto che da maggio a dicembre 2010 c'è il previsto passaggio da analogico a digitale terrestre di altre sei regioni, per complessive 10 milioni di famiglie e 23 milioni di persone coinvolte. Estendendo il discorso all'Europa, e nella fattispecie a Francia, Regno Unito e Spagna (oltre all'Italia) le famiglie che passeranno al digitale terrestre entro il 2010 sono, secondo le previsioni di e-Media Institute, 33 milioni. Un'audience imponente a cui saranno serviti indicativamente un migliaio di canali entro il 2010 se il trend di crescita registrato da aprile a dicembre dell'anno scorso verrà confermato. Dai dati raccolti dall'European Audiovisual Observatory, alla fine del 2009 il numero complessivo di canali trasmessi su piattaforma digitale terrestre in Europa - i 27 Paesi membri più i due candidati Turchia e Croazia - era infatti pari a 730 (di cui oltre 300 fra regionali e locali), rispetto ai circa 500 attivi a inizio primavera. L'Italia, con il poco meno del 70% di famiglie italiane che entro fine anno potrà fruire della Tv in chiaro esclusivamente in modalità digitale, sarà uno dei bacini di utenza più importanti.

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4 febbraio 2010
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