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Digitale terrestre e problemi di ricezione: la Rai accenderà Tivusat

di Gianni Rusconi

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26 MAGGIO 2009

Lo switch-over delle province di Torino e Cuneo e di 74 comuni dell'astigiano (per un totale di 2,9 milioni di persone), il quarto del processo di migrazione dalla Tv analogica a quella digitale terrestre, sembra essere riuscito. I vecchi segnali di Rai Due e Retequattro sono stati spenti e i trasmettitori interessati dal passaggio sono stati efficacemente convertiti. Di questo ne sono sicuri alla DGTVi, che ha anche rimarcato come la maggior parte delle migliaia di chiamate ricevute dal call center (numero verde 800.022.000) istituito dal ministero dello Sviluppo Economico, abbiano riguardato richieste di supporto nella sintonizzazione del decoder e non problemi nella ricezione del segnale digitale. La marcia insomma prosegue e dopo Sardegna, Trentino e Val d'Aosta fervono ora i preparativi per le prossime tappe (Lazio e Campania) che porteranno tutto il Paese ad abbandonare la vecchia Tv analogica. I problemi, nonostante le dichiarazioni di facciata, però non mancano e proprio in Sardegna si lamentano troppi disservizi a sette mesi dal passaggio al digitale. Lo dice un esposto della Seconda Commissione del Consiglio regionale sardo, che evidenzia la necessità di una verifica sull'effettiva copertura del digitale terrestre nell'isola e la preoccupazione di alcuni esperti secondo i quali la tecnologia utilizzata per il digitale terrestre sarebbe obsoleta, costosa e limitata. La richiesta di intervento pare sia già stata indirizzata a Roma e se l'anomalia fosse diffusa non sarebbe certo un bello spot per la campagna del digitale terrestre.

I canali in chiaro del DT sul satellite. Ma serve un "nuovo" decoder
Forse anche per le obiezioni sollevate da vari addetti ai lavori (in primis le associazioni dei produttori di impianti), la Rai ha ribadito e ampliato le raccomandazioni agli abbonati interessati dal passaggio alla nuova tecnologia di trasmissione radioTv ricordando come "in caso di problemi di ricezione dei canali Rai1, Rai2 e Rai3 è necessario risintonizzare il decoder e… qualora non fosse sufficiente si consiglia di far verificare da un antennista l'impianto di ricezione d'antenna e il suo corretto puntamento". Alle porte c'è lo switch over del Lazio (il 16 giugno, per 158 comuni) e i vertici di Viale Mazzini non vogliono correre il rischio – come si auspica il presidente della Rai Paolo Garimberti – "di lasciare indietro nessuno". Per questo l'azienda metterà in campo investimenti minimi per il digitale terrestre di 700-750 milioni di euro (fra rete e nuovi canali interattivi) da qui al 2012 e non lesinerà risorse per portare nelle case degli italiani il verbo della nuova Tv con una campagna informativa (messaggi pubblicitari e anche un sito Internet per capire come ricevere il nuovo segnale, quale decoder acquistare, come fare con le antenne e via dicendo) forse senza precedenti.
Munirsi di decoder certificato (con il bollino blu della DGTVi) e far controllare da un antennista lo stato e la ricezione della propria antenna personale o condominiale, potrebbe però non bastare e così la Rai ha deciso di attiverà da giugno la piattaforma satellitare Tivusat per ovviare ai possibili problemi di ricezione del segnale del DT. La possibilità di fruire dell'offerta televisiva digitale in chiaro tramite satellite è frutto dell'accordo a tre raggiunto Rai, Mediaset e Telecom Italia Media per ovviare al rischio oscuramento. Su questo fronte l'azienda di Stato ha giocato all'attacco ribadendo, per bocca del direttore del Digitale terrestre Rai Luca Balestrieri, che "non esiste un problema di diminuzione di copertura nel passaggio dall'analogico al digitale, ma aree che non sono coperte dal segnale analogico. Per queste, sarà necessario rivolgersi alla copertura satellitare". Quindi a rischio ricezione vi sono gli utenti che hanno già problemi con il segnale analogico. Con l'ulteriore aggravante, per questi ultimi, di dover comprare un nuovo decoder e relativa card (per cui non è previsto il contributo statale) o una scheda "cam" nel caso di televisori con decoder integrato per poter ricevere le trasmissioni di Tivusat. Le aree interessate dal problema sono sulla carta poche e stando alla Rai non vi sarà neppure il rischio di una limitata disponibilità di decoder. Fra limiti di copertura del segnale e di decoder, il rischio ricezione però rimane e c'è chi lo ha già etichettato in modo ben definito: "è comunque un problema di antenna".

26 MAGGIO 2009
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