Nel 2010 un televisore su 10 sarà tridimensionale?
La convinzione di Samsung è quella che, da subito, le Tv a tre dimensioni faranno il botto. "Parliamo – osserva infatti Sandri - di una nuova pietra miliare della televisione, che sarà accessibile, in termini di costi, a un'estesa fascia di utenza. Nel caso degli apparecchi Led la differenza di prezzo rispetto ai modelli tradizionali non 3D è infatti nell'ordine del 25/30% e siamo per questo ottimisti circa il fatto che, già nel 2010, questo comparto possa coprire dal 5 al 10% dell'intera domanda di Tv in Italia. Che nel 2009 è arrivata a 5,7 milioni di unità". Negli Usa l'era del 3D è intanto iniziata da qualche settimana "con buonissimi riscontri di vendita" - conferma Sandri – e le prospettive per il mercato italiano sono molto positive". MediaWorld ci ha scommesso da subito, portando i nuovi modelli 3D (già da giovedì 15 aprile) in circa 100 punti vendita con ottimi risultati. Il mercato potenziale di questo segmento è del resto notevolissimo: stando agli ultimi dati di DisplaySearch, il business delle Tv a tre dimensioni crescerà dai 902 milioni di dollari del 2008 ai 22 miliardi previsti per il 2018, quando le unità vendute su scala mondiale si stima possano essere 64 milioni. Per Samsung, che in Italia ha fatto il pieno di vendite nel 2009 di prodotti elettronici (12 milioni di pezzi fra televisori, cellulari, fotocamere, notebook, stampanti ed elettrodomestici) e che nel bimestre gennaio-febbraio 2010 ha raggiunto una market share del 42% negli Lcd , l'obiettivo è scontato: primeggiare anche nelle Tv 3D.
Mancano i contenuti? Si convertono film ed eventi 2D
La penuria attuale di contenuti – film, giochi, canali televisivi – non sembra infatti preoccupare troppo la casa coreana perché c'è la convinzione di avere in tasca il jolly in grado di superare il problema: "i nostri nuovi modelli 3D – assicura in tal senso Sandri - sono in grado di convertire (tramite apposito algoritmo, ndr) il formato 2D in tecnologia tridimensionale con una qualità d'immagine in alta definizione prossima (circa il 70%, ndr) a quella ottenibile con i contenuti 3D nativi. Questo significa poter offrire da subito agli spettatori la possibilità di godere completamente della nuova esperienza di visione, dagli eventi sportivi ai film in Blu-ray passando per i videogiochi". Tanto per non farsi mancare nulla, il chaebol coreano ha accompagnato lo sbarco nel mondo tridimensionale con una serie di "add on" pensati ad uso e consumo degli appassionati delle tecnologie digitali. Una di queste si chiama TV Apps, una piattaforma di servizi Internet integrata su tutti i nuovi televisori 3D da cui accedere ai contenuti di editori, broadcaster e social network (Facebook, Twitter, YouTube in testa) e da cui poter videochiamare tramite Webcam, gratuitamente o a costi estremamente ridotti, e il client di Skype preinstallato. Sui nuovi modelli Led, equipaggiati con decoder digitale HD e slot Common Interface+ (la porta dove infilare la scheda per ricevere i canali digitale terrestre a pagamento), Samsung ha invece caricato una specifica funzionalità per videoregistrare i programmi preferiti salvandoli su una chiavetta Usb o su un hard disk esterno da collegare al TV. Una curiosità finale. In piena bagarre 3D, è passato praticamente sotto silenzio l'annuncio della famiglia di Lcd serie 670 (con schermi da 32 a 55 pollici), fra i primi televisori Full Hd in Italia ad avere a bordo, oltre al normale tuner digitale, un decoder satellitare Hd compatibile con le schede di Tivù Sat. Il che significa poter ricevere, senza apposito decoder, i canali in chiaro dalla controversa piattaforma ibrida nata per volere di Rai e Mediaset per coprire le aree del Paese non coperte dal segnale della Tv digitale terrestre.
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