Con l'arrivo della bella stagione torna la voglia di stare all'aria aperta e aumentano le occasioni di dedicarsi alla fotografia. È il momento di rispolverare la fotocamera oppure, considerati i recenti miglioramenti, prendere la palla al balzo per acquistarne una nuova.
Nel segmento di prezzo tra i 250 e i 400 euro, le super-zoom, sono molte le novità che debutteranno durante il Photoshow 2010 in programma dal 27-29 marzo alla Fiera di Roma. Le super-zoom sono modelli compatti, da tasca, con un potente teleobiettivo che rientra nel corpo macchina quando è spenta. Le prestazioni sono buone, le ottiche di qualità e hanno add-on di pregio come la funzionalità di videocamera ad alta definizione (anche in formato full hd a 1080p) o il ricevitore Gps integrato con relative funzionalità di geotagging.
Prodotti di fascia medio alta alla prova di un mercato in recessione se continuerà il trend visto nel 2009, quando sono state vendute secondo i dati Gfk circa tre milioni di digital camera (-12% rispetto all'anno precedente) con un giro d'affari di 540 milioni di euro (-14,6%). Dove le compatte monopolizzano le scelte: su cento fotocamere acquistate dagli italiani 93 erano compatte. Nel dettaglio i modelli più venduti a gennaio 2010 hanno il sensore tra i 10 e i 13 megapixel. Per quanto riguarda la spesa in un caso su tre resta compresa tra i 75 e i 100 euro e nell'11% dei casi va da 100 a 125 euro. Oltre a questi modelli basic – evidenzia Gfk – circa la metà del mercato ha però scelto modelli di fascia superiore.
Le nuove super-zoom che si collocano nella fascia alta del mercato sono poco più grandi delle compatte con zoom ottico 5x e garantiscono un'escursione focale molto ampia, con obiettivi che equivalgono ai "vecchi" da 24 fino ai 200-300mm e più. Capacità di ingrandimento che toccano anche i 15x. Il segreto di queste macchine è essenzialmente nelle lenti, studiate per "impacchettarsi" velocemente in uno spazio assai ridotto.
Tra i vantaggi pratici c'è la versatilità d'uso tanto che lo slogan per questi modelli è «inquadra e scatta» in tutte le situazioni, dalle foto panoramiche ai ritratti, con la capacità di riprendere soggetti distanti e di avvicinare dettagli sfruttando le capacità dello zoom. Dalla loro questi modelli hanno inoltre lo stabilizzatore d'immagine, (da preferire quelli ottici) indispensabile per ovviare all'effetto "mosso" che può verificarsi quando si utilizzano lo zoom alla massima estensione, filtri di vario genere e software dedicati alla gestione degli scatti e delle foto archiviate.
I pro sono quindi tanti mentre fra i difetti – se di difetti si può parlare – c'è forse il limite dell'autonomia delle batterie (la vita media è di un paio d'ore di scatti) con tante capacità funzionali rischia di passare come elemento secondario mentre invece non lo è. Altre pecche possono essere l'assenza del mirino elettronico (l'immagine ripresa si osserva attraverso l'ampio schermo sul dorso posteriore) e di qualche comando manuale avanzato, come la messa a fuoco. Considerando l'abitudine del «punta e scatta» comune alla maggior parte degli utenti amatoriali questa è una lacuna non significativa.
Chi si appresta ad acquistare una super-zoom è bene che guardi con attenzione ad altri fattori, oltre al prezzo. I sensori di ripresa Ccd (Coupled charge device) – che in qualche modello arrivano addirittura da 14,1 megapixel – e lo zoom di queste macchine sono più che all'altezza in tutte le situazioni. Più importante verificare il livello di sensibilità alla luce di questi apparecchi, che si misura in Iso: più è elevato (la maggior parte dei sensori ha una sensibilità nativa di 100 Iso) e più lo scatto rischia di non pagare dazio a condizioni di luminosità scarsa. Alcune super-compatte arrivano per interpolazione fino a 3.200 Iso, intervenendo con una riduzione della risoluzione. Sono la tecnologia del sensore e il motore di elaborazione delle immagini a fare la vera differenza in termini di resa qualitativa. Un ultimo elemento da non trascurare è la memoria interna, che di norma è sufficiente per pochi scatti. Tutti i modelli prevedono uno slot per le schedine di memoria dove lo standard de facto è il formato Sdhc (Secure digital ad alta capacità) o Mmc (Multimedia card). Per rendere più accattivante l'offerta i produttori e le insegne della moderna distribuzione offrono "in regalo" una schedina di memoria.
LE BRIDGE
Versatili di nicchia
Oltre alle compatte ecco le bridge, modelli di nicchia che gettano un ponte tra le prime e le reflex. Oggi lo zoom di una fotocamera bridge può superare i 25X, equivalente a un teleobiettivo da oltre 600 mm. Questa è l'ottica che si trova nella Nikon Coolpix P100, nella Kodak EasyShare Z981 o nella Pentax X90 Optio, ma il record (con un 30X ovvero pari a un 840 mm) è della Olympus Sp-800Uz. In fotocamere di questo tipo i megapixel del sensore Ccd passano in secondo piano rispetto all'importanza dello stabilizzatore d'immagine, indispensabile per ottenere foto senza l'effetto mosso con lo zoom alla massima escursione. In altri casi, come per la Panasonic Dmc-Fz38 o la Canon PowerShot Sx20 Is, i costruttori puntano su zoom solo leggermente meno potenti. A favore delle bridge giocano la versatilità e la facilità d'uso del tutto analoga a quella di una compatta, mentre il fattore prezzo, intorno ai 350-400 euro, per certi aspetti risulta competitivo rispetto alle super-zoom. Apprezzabile da un discreto fotoamatore c'è la possibilità di impostare manualmente tempo e diaframma senza usare i programmi on board. Sono un po' più ingombranti, ma ad attirare è soprattutto lo zoom. Infine come le "cugine" più piccole scontano il nodo della sensibilità in condizioni di scarsa illuminazione.
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