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Niente NetBook per Apple

di Antonio Dini

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Niente NetBook per Apple. L'azienda di Cupertino guidata da Steve Jobs ha presentato la sua rinnovata gamma di computer portatili, sia di fascia media che alta, ma non ha presentato né un modello con fattore di forma inferiore ai 13 pollici né uno super-economico, se si esclude il ribasso di 100 euro praticato sul modello entry-level.

La filosofia di Apple rimane dunque quella di garantire anche nei prodotti più economici un livello di dotazione completa e di puntare all'eccellenza, che i consumatori "pagano" con un prezzo giudicato dagli analisti "premium" rispetto alla media del mercato. Una strategia che sino a questo momento sta però rendendo economicamente bene per Apple. Apripista del mercato, con inedite innovazioni tecnologiche (a questo giro, trackpad in vetro con possibilità di movimenti per spostarsi tra applicazioni e finestre, e per ingrandire le immagini; monitor con tecnologia Led; potenti schede video Nvidia a più cuori di calcolo che verranno in realtà sfruttate nei prossimi mesi dall'attesa versione 10.6 del sistema operativo definita "Snow Leopard") e adesso sempre maggiore attenzione per l'ambiente. Al riguardo, dopo essere stato bacchettato dalle associazioni ambientaliste, Steve Jobs da un anno realizza prodotti super-ecologici che si pongono ai vertici dell'uso di materiali non inquinanti, altamente riciclabili e perfino con packaging di ridotte dimensioni per diminuire la carbon footprint della logistica, che movimenta dalle fabbriche asiatiche ai negozi di tutto il mondo i prodotti di Cupertino.

Il premio del mercato. Apple, i cui risultati fiscali verranno annunciati tra pochi giorni, ha comunque colto l'occasione della presentazione dei nuovi Mac per fare il punto su alcuni dati di mercato. E ribadire agli analisti e agli investitori la sua forza, in un momento di crisi finanziaria che ha penalizzato fortemente il titolo Apple come quello dell'intero comparto tecnologico (lo standard Dow Jones 500 per la tecnologia in un mese ha perso il 25%). In particolare, la catena di negozi retail di Apple, che conta 247 negozi in 8 Paesi (incluse Cina, Giappone e Australia) ogni giorno vede entrare 400mila nuovi potenziali clienti, il 50% dei quali non sono utenti Mac. Negli ultimi 15 trimestri Apple per 14 volte è cresciuta più velocemente del mercato, nel mercato segmento educational Usa è passata dal 15% del 2002 al 47% del 2008, sorpassando Dell nella prima posizione del mercato, mentre la vendita complessiva di Mac è cresciuta dai 4,5 milioni del 2005 ai 5,3 del 2006, 7,1 del 2007 e, nei primi tre trimestri del 2008, ancora a 7,1 milioni di unità. Tra le ragioni del successo, Apple celebra i suoi prodotti ma anche i problemi che secondo l'azienda sono stati incontrati dal maggior competitore, cioè Microsoft, con l'attuale generazione del suo sistema operativo Windows Vista.

I margini operativi dei prodotti di Apple, sia iPod e iPhone sia Mac, rimangono più alti della media di mercato, secondo gli analisti. Apple ribadisce così la determinazione a muoversi solo in alcuni segmenti del mercato Pc e durante uno scambio con i giornalisti alla fine della presentazione Steve Jobs ha ribadito alcuni punti: Apple non è interessata all'entrata del mercato NetBook, giudicato da Jobs ancora acerbo. Il che, tradotto, significa anche che i competitori in questo settore vendono con margini quasi inesistenti o addirittura in piccola perdita, cercando di capitalizzare il maggior numero di quote di mercato possibile. La tattica non interessa a Jobs, che invece ha costruito la strategia di Apple sulla realizzazione di software e servizi praticamente in pareggio o addirittura in perdita per garantire una ampia diffusione dei suoi prodotti hardware.

Apple infine, dopo aver deciso nel 2005 di utilizzare la piattaforma Intel al posto dei processori Motorola e Ibm, può comparare la performance dei suoi prodotti con quelli dei suoi avversari. E si trova quindi costretta a innovare non solo dal punto di vista dello stile e del design, o delle tecnologie di base utilizzate (processori, schede video e mix delle varie componenti), ma anche dei processi industriali di produzione. È questo il motivo per cui il Ceo di Apple ha passato quasi venti minuti dei 45 spesi per la presentazione dei nuovi MacBook e del nuovo monitor, a spiegare nel dettaglio il sistema "uniboy" che consente di scavare da un unico blocco di alluminio l'intero telaio del computer portatile. Un sistema che, ha spiegato Jobs, consente di ridurre di più della metà le componenti utilizzate per la fabbricazione, alleggerendo ulteriormente il peso dei prodotti mentre li rende anche più resistenti agli urti alle torsioni. Un dietro le quinte della tecnologia industriale che Apple finora non aveva mai svelato (il processo è utilizzato già da un anno per realizzare il MacBook Air) e che dimostra il bisogno di creare intorno ai prodotti basati su architetture analoghe a quelle della concorrenza un alone di superiorità almeno nel modo in cui vengono prodotti i computer-oggetto di design dell'azienda californiana.

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