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Dell pensa alle aziende: «il netbook? Non è il sostituto del pc portatile»

di Gianni Rusconi

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Qualche settimana fa alcuni executive di Dell negli Stati Uniti espressero fondate preoccupazioni circa l'andamento negativo delle vendite della casa texana. La bufera sulle Borse non era ancora arrivata ma nel quartier generale del secondo produttore al mondo di computer si stavano evidentemente preparando al peggio. Preavvisando gli investitori del prolungamento di una situazione di difficoltà coincisa con la flessione dei profitti (del 17%, che ha abbassato l'utile per azione a 31 centesimi per azione) registrata nel confronto anno su anno alla fine del secondo trimestre fiscale. La società è da tempo impegnata in una profonda opera di riorganizzazione interna e la cura voluta da Michael Dell pare non essere ancora finita, visto e considerato il fatto che uno dei "commitment" della società è quello di ridurre in modo sostanziale i costi. L'attendismo nei confronti delle reali e future capacità di spesa per computer di consumatori e aziende è quindi totalmente giustificabile ma in Dell sono altresì convinti che le potenzialità del mercato della "mobility" sono tali che le prospettive di crescita non sono certo compromesse. Com sta affrontando dunque la società americana la sfida di una competizione che in un settore a forte sviluppo come quello dei notebook diventa ogni giorno più accesa? Il Sole24ore.com lo ha chiesto a Vincenzo Esposito, amministratore delegato di Dell Italia.

Design, prestazioni, portabilità: tutti i vendor, sia in chiave consumer che in ambito business, puntano su queste "features": come scegliere allora un notebook rispetto a un altro?
L'approccio Dell parte dal presupposto che ogni utente abbia bisogni diversi e che quindi le risposte debbano essere pensate ad hoc. Il nostro obiettivo consiste nel "prendere le misure" di ciascun utente e "vestirlo" con una soluzione mobile personalizzata. Nel mondo business l'attenzione deve essere più concentrata su alcuni parametric, come la sicurezza dei dati, la connettività o il costante accesso alle applicazioni aziendali, dando per scontate esigenze quali il supporto tecnico e l'estesa autonomia delle batterie. Nel mondo consumer possiamo distinguere diverse tipologie di utente, chi si avvicina ex novo all'informatizzazione di base e chi ha elevate esigenze prestazionali. La risposta, secondo noi, sta in una soluzione che abbia nel primo caso un ottimo rapporto qualità/prezzo e che sia allo stato dell'arte per capacità grafiche e di sistema.

Concorda sul fatto che la domanda di pc, e di notebook in particolare, si sta spostando o verso i prodotti di fascia alta o verso quelli di fascia bassa? Si assottiglia cioè lo spazio per i modelli di fascia media?
Il notebook sta diventando sempre più una commodity ma è altrettanto vero che non si può prescindere da alcune considerazioni se guardiamo al mercato aziendale. Una ricerca ha evidenziato che solo il 25% del cosiddetto Tco (Total Cost of Ownership, ndr) relativo ad un notebook è rappresentato dal prezzo di acquisto. È un dato che fa emergere l'importanza strategica su tutti quei costi "nascosti", a volte non tracciati, che sono l'installazione, la manutenzione, gli aggiornamenti e lo smaltimento. Esistono in tal senso soluzioni dedicate, come la nostra linea di notebook business Latitude.

Il mobile broadband è una realtà ma i costi del traffico dati via rete cellulare ne limitano in parte la diffusione: con l'avvento dei chip Wi-Max per notebook, nel 2009, cosa cambierà?
Ad oggi si discute molto dell'avvento del Wi-Max ma siamo ancora lontani dalla disponibilità di massa di questa nuova tecnologia. Data l'incertezza e l'estrema velocità di cambiamento dei trend tecnologici, il ruolo di un operatore Ict deve essere quello di rendere disponibile il maggior numero di opzioni di connettività, lasciando poi all'utente la scelta in funzione delle proprie esigenze, personali o aziendali che siano. Oggi sul mercato troviamo notebook, come i Dell Latitude, che integrano tutte le opzioni di connettività, il Wi-Fi 802.11a/b/g/n e i chipset broadband Hsdpa, e sono già Wi-Max "ready".

La scelta fra i dischi allo stato solido o classici hard drive quanto è importante ai fini di un utilizzo aziendale del notebook?
Il trend di mercato indicato da tutti gli analisti dice che nell'arco dei prossimi tre anni i dischi Ssd (Solide state disk, ndr) sostituiranno quasi interamente i tradizionali dischi magnetici. Indubbiamente questa tecnologia garantisce una serie di benefit, che vanno dalla maggiore sicurezza del dato al minore consumo di batteria, dalla maggiore velocità nell'accesso ai dati al peso inferiore dell'unità che si riflette sulla leggerezza dell'intero notebook. Al momento va riconosciuto che esiste il cosiddetto "trade off" fra i dischi Ssd e il prezzo che un utente deve sostenere

I netbook sono destinati a giocare un ruolo importante anche per l'utenza business o rimarranno un prodotto consumer? E Dell che obiettivi ha per i suoi Mini Ispiron?
  CONTINUA ...»

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