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Netbook vs notebook: sempre una questione di prezzo?

di Gianni Rusconi

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29 settembre 2009

Basta sfogliare un volantino o un catalogo di una qualsiasi catena di vendita specializzata, da Export a Fnac, per capire come possano bastare meno di 300 euro per acquistare un pc bonsai equipaggiato con Windows Xp, processore Intel Atom (di penultima generazione) e schermo da 10,1 pollici. È anche vero che molti modelli, con praticamente le stesse caratteristiche di base, sono proposti a listino a 349 euro e che la nuova generazione di netbook con display da 11,6 pollici raggiungono (e superano) la soglia dei 400 euro, ma agli occhi dei consumatori – questo almeno il luogo comune condiviso da molti addetti ai lavori – il prezzo giusto di un computer in miniatura è di 299 euro. O anche meno. La corsa al ribasso "voluta" da alcuni vendor, esattamente come avvenuto nei televisori a schermo piatto, ha del resto abbassato molto rapidamente i costi al consumo dei mini portatili, che non a caso sono da almeno 18 mesi un fenomeno di vendita unico o quasi nel mercato hi-tech.

Il problema per gli utenti, se di problema si può parlare, è quello di scegliere il modello giusto. Non bastasse l'estrema proliferazione dell'offerta – tutti i produttori di pc sono scesi in campo nei netbook, fatta eccezione per Apple – subentra la difficoltà di comparare prezzi e prestazioni di un pc bonsai con quelli di un notebook di categoria "entry level". In Italia c'è ancora una certa differenza di costi fra i primi e i secondi, parliamo di prezzi medi al pubblico di 300-350 euro (per i netbook) contro 500-600 (per i portatili di fascia bassa), ma negli Usa il "sorpasso" è già avvenuto. Alcuni modelli di notebook sono proposti cioè da alcuni grandi retailer – nel caso specifico Best Buy – a prezzi inferiori rispetto a quelli di un comune netbook. Davanti a un computer portatile da 15,6 pollici di Acer con Windows Vista Home e processori Amd Athlon 64 venduto a 279,99 dollari e un pc bonsai da 10 pollici con Xp e Cpu Intel Atom (ma privo di lettore Dvd) come si dovrebbe comportare l'utente medio in cerca di un computer economico?

Presupposto che nel gioco delle promozioni, fenomeno che interessa una larga parte dei consumatori tecnologici italiani, tali "anomalie" vengono alla luce per un periodo limitato di tempo (una settimana o due al massimo), il fatto è comunque assai rilevante e per un motivo molto semplice. Abituare gli utenti – la stessa Best Buy aveva, sempre lo scorso agosto, messo in vetrina un notebook da 15 pollici di Toshiba a 299 dollari, prezzo poi alzato a 329 dollari – a un livellamento verso il basso del valore dei computer portatili "entry level" condiziona inevitabilmente i criteri di acquisto di una larga fetta di consumatori. Reagire alla recessione economica giustifica probabilmente alcuni azzardi commerciali ma non sempre il forzare la mano al mercato produce effetti benefici anche nel medio e lungo termine. Se, vien da chiedersi, con circa 300 dollari un utente americano può portarsi a casa un notebook di marca, che fine potrà fare la popolarità dei pc bonsai, i cui prezzi di vendita - di pari passo con la loro evoluzione tecnica e le loro dimensioni - stanno crescendo? Presto sul mercato arriveranno in quantità – a firma di Hp, Samsung, Acer, lenovo e via dicendo - i nuovi portatili ultraleggeri, con schermi da 11,6 a un massimo di 13 pollici, equipaggiati con i processori Culv (Consumer Low Voltage) di Intel: per loro natura questi prodotti avranno l'etichetta di macchine dai bassi consumi e dai prezzi contenuti. Cosa ne sarà quindi del fattore "low cost" fino a oggi prerogativa fondamentale per il successo a scaffale dei pc bonsai?

La domanda è aperta ma non può prescindere dalle strategie di vendita degli stessi vendor. Dell, giusto un mese fa, vendeva in promozione negli Usa un notebook con schermo da 11,6 pollici (l' Inspiron 11z) con Windows Vista Home Premium e il kit di aggiornamento gratuito a Windows 7 a 399 dollari. Il prezzo di listino del suo netbook Mini 10 (con Windows XP Home Edition preinstallato e processore Atom di nuova generazione) era fissato a 424 dollari. E il costo di un upgrade per un computer su cui gira Xp alla versione Home Premium del nuovo sistema operativo di Microsoft è stimabile in circa 100 dollari.

29 settembre 2009
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