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Il pc bonsai? Chiamatelo come volete ma non è un notebook

di Gianni Rusconi

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Anche Toshiba se n'è ormai convinta: i netbook sono una voce assai importante del business dei computer e lo conferma in modo evidente il fatto che, stando alle stime del produttore giapponese, un pc portatile su cinque venduto nella regione Emea nel 2009 sarà in formato "mini". Restringendo il discorso all'Italia, Toshiba conferma che le vendite dei mini notebook non andranno a superare, in volumi, la quota del 20% del suo business complessivo nei computer portatili. Per inciso il Belpaese è uno dei mercati più ricettivi del fenomeno (poco meno di 480mila le unità finite a scaffale nel quarto trimestre del 2008, circa 900mila quelle spedite nei dodici mesi) e anche quello dove il fattore prezzo incide parecchio sulle decisioni di acquisto.

Nel rilanciare la sfida alle rivali e nel fare un'analisi approfondita del fenomeno,Thomas Teckentrup, General Manager europeo della divisione Computer Systems, ha ripreso la definizione data a suo tempo ai pc bonsai da Intel: un computer mobile che costa non più di 400 dollari, pesa meno di 1,5 chilogrammi e opera con Windows Xp (con processori Atom naturalmente). Il messaggio che la casa nipponica ha voluto ribadire in occasione del lancio dei nuovi mini notebook Nb200 è quindi il seguente: "netbook e notebook – ha detto Teckentrup - sono due cose diverse, nel 98,9% dei casi il mini notebook è acquistato come secondo o terzo computer (il dato è frutto di una recente indagine fra gli utenti condotta su scala europea da Toshiba, ndr) e si aggiunge alla base installata. Parliamo di un prodotto complementare al pc principale, che non può sostituire in tutto e per tutto il classico laptop e che rimarrà una categoria distinta anche in futuro, quando la crisi economica sarà superata e quando i mini notebook potranno sfruttare in modo integrato più accessori, più periferiche e i servizi di cloud computing".

Il futuro dei mini computer fra Android, ultraportatili e Windows 7
Il netbook non può fare le scarpe ai portatili, questo l'assunto, anche se è indiscutibile il fatto che alcune sovrapposizioni ci sono e una parziale cannibalizzazione delle vendite anche. "La portabilità – a parlare è Alan Thompson, Executive Vice President di Toshiba Computer Systems Europe - è il vero differenziatore rispetto a queste due categorie di prodotti. Il mini notebook è perfetto per gli utenti che vogliono un dispositivo di mobile computing pratico e comodo". Dimensioni e peso sono in tal senso i fattori primi per la scelta del pc bonsai e, stando al produttore, non il prezzo; per quanto riguarda le funzionalità più utilizzate vengono invece citate nell'ordine posta elettronica, navigazione Internet, scrittura e fruizione di contenuti digitali (musica, foto e video). Il fatto di essere un prodotto "low cost" ovviamente aiuta e influisce sul posizionamento nei mini notebook nel mercato dei computer mobili, che Teckentrup inquadra così: "fra i Mid (Mobile Internet Device, ndr) e i notebook consumer entry level".

Ma come la mettiamo con la nuova generazione di ultraportatili (con schermo da 12 pollici) che costano fra i 600 e i 700 euro? Al proposito Teckentrup ha prima sottolineato come "le differenze prestazionali fra un laptop consumer e un notebook ultrasottile come per esempio i nostri Portégé R600 (che costano più di 2.000 euro, ndr) sono evidenti e giustificano il netto gap di prezzo di prodotti che servono una certa categoria di utenti". Poi, senza fare alcun riferimento sulle novità Toshiba in rampa di lancio per il futuro, ha ammesso come sia "abbastanza logico che anche noi andremo a seguire l'orientamento del mercato verso una nuova categoria di notebook ultraportatili".

Sul fronte dei sistemi operativi, la strategia della casa nipponica riflette di fatto quella di tutti gli altri vendor impegnati in questo settore: "stiamo valutando qualsiasi opzione possibile – ha concluso in tal senso Teckentrup – in termini di contenuti, servizi e software. Stiamo quindi testando Android ma al momento non abbiamo progetti concreti di lancio di un mini notebook con questa piattaforma". Concreto è invece l'arrivo di Windows 7 in versione netbook (a gennaio 2010 al più tardi) e su questo fronte Toshiba è convinta che il nuovo sistema operativo di Microsoft non andrà più di tanto ad inficiare sui prezzi all'utente finale. Sarà, ma forse anche a causa dei risicati margini sulle licenze di Windows Xp, che gira sulla totalità dei nuovi pc bonsai, Microsoft ha chiuso la trimestrale con utili in calo del 32% rispetto all'esercizio precedente.

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