Il progetto Classmate di Intel è giunto alla terza versione e l'elemento più evidente di cambiamento si nota nella presenza dello schermo touchscreen e nell'introduzione dei processori Atom al posto dei Celeron. Classmate è un piccolo notebook a basso costo che Intel spinge sui mercati emergenti e nel mondo delle scuole, anche grazie alla robustezza della struttura, alla tastiera resistente all'acqua e a una comoda maniglia per trasporto. Seppur sia possibile accumunarlo ad un netbook, Classmate è in realtà un diretto concorrente di OLPC, One Laptop Per Child, il progetto con a capo Negroponte che ha come obiettivo di diffondere la cultura informatica anche in aree del pianeta svantaggiate con il piccolo portatile XO. Per avere un'idea del bacino di persone interessate si pensi che per oltre 1,3 miliardi di bambini in età scolare nel mondo, solo il 5% di esso ha accesso a un PC e alla Rete.
In questa terza edizione i modelli di Classmate sono due: uno tradizionale e uno con un monitor ruotabile e con lo schermo sensibile al tocco. Nello chassis sarà integrata una penna per scrivere sopra di esso e interagire con il PC. Un grosso lavoro lo si dovrà fare in fase di sviluppo applicativo sul software di riconoscimento della scrittura, soprattutto se si pensa ai problemi di difficoltà di localizzazione nelle varie lingue. Intel integra un proprio programma chiamato Vision Object Pen Input per poter convertire il testo scritto in file digitale. A livello di sistema operativo si parla di distribuzioni di Linux personalizzate, mentre lo spazio per il salvataggio dei file all'interno del PC può essere affidato a chip di memoria flash con capacità da 8 a 16 GB o a più capienti dischi tradizionali da 1,8 pollici.
Intel propone un concept di base che poi diverse aziende a livello locale si occupano di personalizzare con software o rifiniture estetiche, è per esempio il caso italiano di Olidata con il JumPC che utilizza la seconda versione di Classmate mentre in Francia troviamo NEC e nel Regno Unito CMS.