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Cellulari alla prova del nuovo "annus orribilis"

di Gianni Rusconi

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14 febbraio 2009

L'ultimo trimestre del 2008, il primo dal 2001 che ha registrato vendite inferiori a quelle dei tre mesi precedenti, è stato solo l'antipasto di quello che sarà il mercato dei telefonini nel 2009. Che sarà un anno difficile, contrassegnato da una forte contrazione delle vendite. Gli analisti, per una volta, sono tutti concordi: la domanda di cellulari si chiuderà in passivo e una brusca frenata segnerà anche i dodici mesi dell'industria delle telecomunicazioni nel suo complesso, che salirà – i dati sono della società di ricerca Idate - a 1,42 trilioni di dollari rispetto agli 1,37 consolidati nel 2008 (il dato peggiore dal 2002, anno in cui lo scoppio della bolla della new economy). Per i cellulari il bilancio sarà in rosso ed è solo questione di capire percentualmente quanto. Idate stima una flessione dei volumi di vendita fra il 5 e il 6%, Strategy Analytics è ancora più pessimista e parla di una discesa del 9%, per complessivi 1,08 miliardi di telefonini che finiranno sugli scaffali dei negozi. L'annus horribilis per i cellulari, il 2001, segnato dall'attacco terroristico all'America, si era chiuso con un calo del 6%. Le difficoltà, sostengono ancora gli analisti, saranno particolarmente acuite nei primi sei messi dell'anno, quando la crisi di rigetto dei consumi si farà sentire a tutte le latitudini, anche nei cosiddetti Paesi emergenti.
A 26 anni dalla sua nascita, il settore della telefonia si appresta dunque a vivere la stagione più difficile e a risentirne saranno ovviamente tutti i protagonisti di questo mercato, da chi domina la classifica delle vendite - Nokia, Samsung, Lg, Rim e Apple – a chi – Motorola e Sony Ericsson in testa - rischia di pagare a caro prezzo la pesante riduzione di ordini da parte delle grandi catene commerciali.

Nel 2013 un telefonino su cinque sarà uno smartphone
Fino al 2013 saranno venduti una media di 300 milioni di smartphone all'anno: nelle previsioni di Juniper Research c'è forse l'essenza di come si sta trasformando il mercato dei telefonini. L'anno passato gli apparecchi intelligenti multifunzione hanno rappresentato il 13% della domanda globale di cellulari, nei prossimi quattro anni questa quota salirà al 23%. L'evidente nuova morfologia del settore porterà un ulteriore abbassamento dei prezzi nell'ambito dei terminali "basic" e la vera battaglia si sposterà sui prodotti che offriranno applicazioni e servizi in mobilità e connettività "always on" al Web. Gli smartphone, in poche parole, sono visti dagli addetti ai lavori come l'unica voce in reale crescita in un mercato, quello telefoni cellulari, in declino. E a garantire loro crescente popolarità saranno soprattutto i consumatori finali, che progressivamente diventeranno anche più numerosi dei professionisti nel richiedere questa tipologia di dispositivi.

Il ritorno di Acer e Dell e la scommessa di Android
Sui telefonini intelligenti si concentrerà inoltre la nuova ondata di annunci dei principali produttori, con Nokia che per prima amplierà il suo catalogo in stretta correlazione ai servizi (musica, messaggistica, giochi, mappe, accesso diretto ai social network) disponibili sulla piattaforma Ovi. Da Samsung a Lg passando per Htc e naturalmente Apple, Rim e Palm, l'arena degli smartohone sarà sempre più popolata e fra le autorevoli new entry vi sono due big dei personal computer, Acer e Dell, al loro ritorno nel mercato dei device mobili. Molta attesa c'è quindi per gli annunci in ambito Android, con i già certi lanci del googlefonino G1 in Europa e l'avvento di una pletora di nuovi modelli a firma di grandi e piccoli operatori di telefonia cellulare. Ad eccezione di Nokia, si sbilanciano in tale senso alcuni analisti, tutti i vendor investiranno sulla piattaforma open source di Google e alcuni di questi (Sony Ericsson, Samsung e Lg) dovranno necessariamente operare una scelta di campo precisa circa il sistema operativo su cui puntare. Fra Windows Mobile e Symbian e per l'appunto Android.

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