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Htc Hero, ecco il googlefonino atto terzo

di Gianni Rusconi

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24 giugno 2009

Uno smartphone che nasce dal perfetto "mix" fra Dream e Magic, rispettivamente primo e secondogenito di Htc alla voce terminali mobili basati sulla piattaforma Android di Google. Così si preannunciava da più parti Hero, telefonino che la casa taiwanese ha presentato in anteprima mondiale stamattina a Londra (sul mercato europeo arriverà a luglio), rimarcandone la peculiarità di essere il primo telefono "androide" al mondo con un'interfaccia utente personalizzata. Quest'ultima si chiama Sense ed è di fatto la grande novità del googlefonino di terza generazione. John Wang, Chief Marketing Officer e stratega dei nuovi prodotti di Htc, l'ha descritta al Sole24ore.com come l'elemento che fa di Hero "molto più di un nuovo telefono: lanciamo un nuovo livello di esperienza utente e non solo un nuovo form factor. Sense è un'interfaccia che risponde ai cambiamenti avvenuti nella telefonia mobile, che mette le persone al centro di ogni attività, che permette di utilizzare l'apparecchio in un modo più semplice e più naturale, che offre opzioni di personalizzazione uniche per accedere a contenuti, servizi e applicazioni". Trasferire in uno smartphone le modalità di interazione e comunicazione vissute quotidianamente: questa in sostanza la missione di Hero, non molto diversa (a dirla tutta) rispetto a quella dei suoi più diretti concorrenti (iPhone naturalmente in testa). Il nuovo googlefonino presenta a livello estetico, a differenza dei suoi predecessori, un profilo leggermente smussato negli angoli che fa da cornice allo schermo da 3.2 pollici a risoluzione Hvga, rigorosamente "touch" e con uno speciale rivestimento contro le impronte digitali. Nel corredo tecnico trovano quindi spazio un ricevitore Gps con tanto di bussola digitale, sensore di gravità, fotocamera da 5.0 megapixel con autofocus e memoria espandibile MicroSD. Le reti supportate sono quelle 3G (Hspa e Wcdma, lo standard asiatico e americano), la connettività Wi-Fi è di serie e nel motore opera un processore Qualcomm a 528 MHz.
Il plus dichiarato di Hero, in ogni caso, non è nella dotazione hardware bensì nel salto in avanti funzionale che, a detta di Wang, non ha eguali. "Cercare e trovare digitando un solo tasto un contatto, una e-mail, un documento, una foto – ha sottolineato infatti il Cmo di Htc – è qualcosa che va oltre le classiche capacità di un telefono di nuova generazione. Hero esprime i tre fondamentali principi sui quali abbiamo sviluppato la nuova interfaccia ("make it mine", "stay close" e "discover the inaxpected", ndr) ed esempi pratici di questa filosofia sono l'aver raggruppato in un'unica schermata tutti i widget che presentano contenuti in tempo reale dalla Rete, dai feed di Twitter all'agenda, e l'aver integrato tutti gli strumenti di comunicazione, dall'e-mail al proprio profilo di Facebook, in una singola schermata". Al nuovo googlefonino non mancano ovviamente attributi "glamour", come la possibilità girare il telefono per mettere in silenzio una suoneria, ma gira e rigira il vero marchio di fabbrica di questo smartphone è l'interfaccia utente, che promette un'esperienza d'uso dei contenuti e dei servizi a bordo del terminale "totalmente differente" rispetto ai super cellulari della concorrenza. Se costasse anche poco – i prezzi di vendita al pubblico, come anche i nomi degli operatori che lo distribuiranno, non sono ancora noti – sarebbe a tutti gli effetti una ventata di grande novità in un contesto che inizia ad avere un po' meno da dire sotto il profilo dell'innovazione tecnologica. Hero, dicono i vertici del produttore taiwanese, è comunque solo il primo di un lungo elenco di apparecchi che sfrutteranno Sense e la sua prima naturale evoluzione dovrebbe essere "Lancaster", cellulare Android con tastiera Qwerty completa e scorrevole lateralmente.
Quanto inciderà il nuovo telefono annunciato oggi nell'economia del business della società, quarto vendor al mondo in campo smartphone, è presto a dirsi ma gli obiettivi fissati a budget dai vertici di Htc sono noti: aumento delle consegne del 20% nel 2009, passando dai 12 milioni di pezzi venduti nel 2008 a oltre 14 milioni. Con l'intento, scontato, di andare ben oltre il 4,5% di market share consolidato alla fine di dicembre scorso e di dare maggiore fastidio ai tre marchi "best seller" nei telefonini intelligenti, e cioè Nokia, Research in Motion e Apple.

24 giugno 2009
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