Il mercato della telefonia mobile si arricchisce di nuovi protagonisti, Intesa SanPaolo ed Erg Petroli, che vanno ad allungare la lista dei cosiddetti operatori mobili virtuali, giunta ormai oltre la dozzina di aziende. L'istituto bancario sta per diventare anche operatore di telefonia mobile attraverso Noverca, joint venture tra Acotel e Intesa SanPaolo, la prima banca a lanciarsi nel mercato telco come operatore virtuale, ha costituito una joint venture. Per l'infrastruttura di rete il nuovo operatore – che conta sulla rete di oltre 6mila filiali di Intesa SanPaolo sparse per l'Italia – si appoggerà a Telecom Italia. Il progetto è ancora nella fase di finale e l'avvio della commercializzazione delle Sim card è previsto per il 28 marzo.
Erg Petroli, invece, ha ufficializzato oggi con una nota quanto trapelava da giorni dopo l'ultima convention tenutasi di recente dalla società petrolifera a Milano. E cioè il fatto di vestire con il marchio Erg Mobile i panni di operatore di telefonia mobile, a partire da aprile, in virtù di un accordo stipulato con Vodafone Italia. Il modello di business scelto da Erg è chiaro: sfruttare la capillare rete di distribuzione di carburante costituita da ben 2000 punti vendita sul territorio nazionale e offrire ai clienti degli stessi vantaggi immediati per quanto riguarda la ricarica della Sim del cellulare, oltre a tutta una serie di servizi e promozioni che fanno già parte del programma di fidelizzazione "ERG più". Vodafone, che già fa da partner tecnologico ad altri sei Mvno (Mobile virtual network operator) italiani, assicurerà agli utenti di Erg Mobile l'accesso al classico paniere di servizi composto da voce, Sms, roaming internazionale e traffico dati.
Con la discesa in campo di Intesa SanPaolo ed Erg non c'è un potenziale rischio di sovraffollamento di un settore che secondo vari analisti (specificatamente quelli di Booz & Company) ha una marginalità è assai limitata al pari dell'offerta di servizi a reale valore aggiunto? In Italia il tema non è particolarmente dibattuto (si veda però in proposito il sito dedicato a questo mercato, e la sensazione che, fatta eccezione per Poste Mobile, nessuno o quasi degli altri operatori virtuali attivi nel Bel Paese abbiano saputo conquistare il favore di una buona fetta di clienti di telefonia. Gli annunci di revisione al ribasso dei listini (spesso e volentieri legati alla portabilità del numero) si sprecano ma gli oggettivi risparmi di costo di attivazione di una carta Sim delle varie Conad, Tiscali, Fastweb e via dicendo non sembra più di tanto scalfire l'egemonia dei gestori tradizionali. Manca in ogni caso un censimento preciso di quanto pesi oggi il business degli operatori virtuali nell'economia del mercato della telefonia mobile nel suo complesso e c'è molta curiosità fra gli addetti ai lavori per capire se la crisi potrà aiutare a far decollare il fenomeno. In Spagna, a dicembre, i Mvno hanno catturato 20mila nuovi clienti salendo a una quota di mercato dell'1,8%; in Francia, la telefonia "low cost" servita dagli operatori virtuali è arrivata alla fine dello scorso anno a totalizzare circa 2,9 milioni di clienti, il 5,1% del totale degli utenti attivi.