Gli smartphone sono di fatto l'attuale salvagente per i produttori di telefonini e su questo ci sono pochi dubbi: è infatti un settore che è continuato a crescere anche in questi mesi di crisi e fatto la fortuna di alcune aziende (Apple e Rim in testa) ma presenta anche qualche difetto, almeno a detta degli analisti del Daiwa Institute of Research. Il rischio a cui vanno incontro i produttori di "seconda fascia" che operano in questo segmento - i nomi in gioco sono quelli di Samsung (sebbene sia la rivale più accredita di Nokia la società coreana è al momento fuori dalla top five degli smartphone secondo le classifiche di vendita di Gartner), Motorola e Htc – è quello di una generalizzata omologazione dei modelli lanciati sul mercato. Come ovviare a tal rischio? Gli esperti una risposta ce l'hanno e si chiama software, e più precisamente un sistema operativo sviluppato in casa finalizzato all'offerta di applicazioni e servizi per i cellulari. Il problema è che sviluppare una piattaforma e un'interfaccia proprietaria, come quella di Google per intenderci, costa e le possibilità per un produttore di piazzare i propri smartphone nella fascia "premium" del mercato stanno diminuendo visto il progressivo affollamento di questo settore. Il rischio di dover battagliare sui prezzi (agli operatori e verso gli utenti finali) è evidente al pari di quello di dover fare i conti con margini risicati anche per apparecchi dall'elevato valore funzionale. Gli analisti di Daiwa Institute of Research hanno in proposito una teoria, che nasce dalla convinzione che l'avere dalla propria un ambiente software altamente riconoscibile dal mercato sia "un elemento indispensabile per tutti i vendor di cellulari, pena la possibilità di vedersi relegare i propri prodotti in un anonimo angolo di offerta "low cost" priva di particolari caratterizzazioni. Android, secondo questa tesi, "è la soluzione giusta per i produttori più piccoli di smartphone è la possibilità di sviluppare una piattaforma in proprio è sconsigliabile a chi ha meno del 10% di quota di mercato". In attesa di capire se tali predizioni si riveleranno fondate, la realtà dice che circa metà degli smartphone sono dotati del sistema operativo Symbian (Nokia, Research in Motion e Apple assorbono insieme circa il 70% della globale) e che Android, lanciato un anno fa, gira su meno dell'1% dei super telefonini in circolazione.
