Htc, per il momento, è l'unico produttore di cellulari ad aver portato sul mercato un terminale basato su Android, il sistema operativo open source di Google ed è pronta – settimana prossima – a rinfoltire la propria collana con il nuovo modello "Hero". Samsung sarà la prima a seguire la strada tracciata dalla casa taiwanese, con l'ormai prossima disponibilità (da luglio, anche in Italia) dei suoi primi smartphone androidi "Galaxy". Saranno comunque i prossimi sei mesi a registrare il vero boom di "new entry" basate sulla piattaforma software del gigante dei motori di ricerca. I nomi dei big e degli outsider pronti a scendere in campo sono i seguenti: Acer, Asus-Garmin, Motorola, Sony Ericsson, Panasonic, BenQ. A questi si aggiungerà prima o poi anche Lg Electronics ma la lista potrebbe essere anche molto più lunga e sicuramente include l'americana General Mobile, che entro la fine di giugno dovrebbe annunciare lo smartphone touchscreen DSTL1, il primo terminale Android al mondo (versione 1.5 Cupcake) ad essere dotato di supporto per doppia scheda telefonica Sim.
Tornano agli annunci di prima fascia, Htc amplierà come detto in tempi brevissimi il suo catalogo di prodotti Android e fra le novità in arrivo c'è anche l'OPhone, modello destinato al più grande mercato della telefonia mobile al mondo, quello cinese. Lo smartphone in oggetto è, stando alle indiscrezioni raccolte dal Wall Street Journal, una versione della serie Magic venduta anche in Italia e verrà distribuito da China Mobile, operatore che vanta al suo attivo oltre 415 milioni di clienti. Rimanendo a Taiwan, è dell'altra settimana (in occasione del Computex di Taipei), l'annuncio ufficioso da parte di Asus di voler lanciare nel corso del prossimo anno il suo primo googlefonino frutto della joint venture con Garmin, uno dei principali produttori di dispositivi Gps. Probabile anche se non ancora confermato l'ingresso in scena anche di BenQ, che allo smartphone basato sul sistema operativo open source dovrebbe accompagnare, fra la primavera e l'estate del 2010, anche un nuovo netbook. Sony Ericsson punterà invece tutto sulla versione 2.0 di Android per entrare, presumibilmente entro quest'anno, in un mercato che parla al momento solo taiwanese e coreano. La casa nippo svedese è sempre impegnata su più fronti in termini di piattaforma – oltre a quella di Google, ha iniziato a utilizzare anche Windows Mobile come alternativa a Symbian – e si giocherà il jolly di Android con un'interfaccia utente del tutto esclusiva.
Inedito si annuncia anche il primo googlefonino di Motorola, che dovrebbe rendersi disponibile negli Stati Uniti (con T-Mobile sembra) a partire dall'autunno e nello stesso periodo è atteso anche quello di Acer, che andrà a far compagnia al nuovo e già ricco catalogo di cellulari Windows del terzo produttore al mondo di personal computer. L'obiettivo dichiarato della casa taiwanese è quello di sfruttare il canale degli operatori telco (che già vendono i suoi netbook Acer Aspire) per arrivare entro il 2012-2013 al 6-7% del mercato degli smartphone, puntando con estrema decisione su quelli di fascia economica. Infine Panasonic, che ha confermato di essere al lavoro per lanciare i suoi primi terminali Android entro l'inizio della prossima primavera, in coincidenza della volontà della casa giapponese di tornare a proporre i propri cellulari anche sui mercati internazionali. Il debutto di un cellulare equipaggiato con il software di Google (modello Ht-03a) sarà in realtà anticipato a questa estate ma contemplerà la sola vendita in Giappone tramite l'operatore Ntt Docomo. Perché tutta questa "frenesia" da parte di molti produttori di seconda fascia nel salire sul treno di Android? Le ragioni sono tante (vedi per esempio i bassi costi di licenza del sistema operativo), una fra queste riguarda la dimensione del mercato degli smartphone basati su piattaforme open source: che vari analisti ritengono possa arrivare a toccare le 100 milioni di unità entro tre anni.