Gli application store, cioè i negozi virtuali di applicazioni per i telefonini, sono un "deja vu". Ricordano, in modo evoluto e affinato, la prima ondata di software per pc, negli anni 80, quando i produttori di pc marchiavano le scatole dei programmi per garantirne la piena compatibilità con i loro sistemi. Ebbene, gli store online per cellulari hanno sostanzialmente lo stesso scopo: assicurare che gli applicativi funzionino a dovere sul cellulare. Perché i software accessori da installare sul telefonino ci sono sempre stati: solo che andavano cercati e scaricati dal sito dello sviluppatore o, nel migliore dei casi, da aggregatori online, come Handango. Il controllo della compatibilità era un compito affidato all'acquirente. Apple ha capito l'importanza di un ecosistema affidabile di software aggiuntivi; tutti gli altri si sono affrettati a seguire l'esempio. E ciò ha conferito ordine al caos delle applicazioni mobili, a tutto vantaggio degli utenti che possono andare a colpo sicuro, guidati anche dalle recensioni pubblicate da chi ha già fatto il download. Un meccanismo azzeccato che produce un download al secondo (dato Nokia), la cui somma genera un giro d'affari che sfiora i 4,6 miliardi di dollari e potrebbe toccare i 16 miliardi di dollari nel 2013. In questo mercato ci si sono buttati tutti, compresi alcuni produttori (Samsung e Lg) e i gestori telefonici, oltre a software house affermate (Electronics Arts e Adobe).
Tutti contenti? Per ora sì: gli utenti vanno sul velluto e l'industria ha scoperto nuove fonti di guadagno. L'AppStore è il primo, il più conosciuto e quello più ricco di programmi: anche per queste ragioni ci si trova praticamente qualsiasi cosa, purché approvato da Apple. La fanno da padrone i software multimediali, quelli per lo svago e giochi, che si esprimono sul melafonino come se fosse una console portatile. Qualcuno lamenta che ci sono quasi solo programmi "rilassati": non è così, esistono tantissime soluzioni per la produttività, ma passano in secondo piano. Per l'iPhone si trova di tutto e, per il momento, l'unico altro mercato che può tenergli testa (da lontano) è l'Android Market. Aperto, anzi libero: chiunque ha la libertà di pubblicare software. Per esempio, si trovano strumenti per configurare i parametri nascosti del telefono, per cambiare suoni e aspetto o per eseguire solo chiamate Voip (impensabile sull'iPhone). Market e AppStore hanno in comune molte applicazioni perché gli sviluppatori scelgono questi due negozi come riferimento. Alcune di queste si trovano anche su altri mercati, come l'AppWorld, dall'approccio "incravattato" per rispettare lo stile dell'utente tipico dei BlackBerry. I software presenti sono tutti controllati e scelti accuratamente da Rim. Ci sono programmi per il multimedia e lo svago, tuttavia sono le applicazioni serie ad avere preponderanza.
A differenza dell'Ovi Store, che ha un taglio più multimediale e che si fonda su una logica diversa dagli altri negozi. Lo Store rientra nella filosofia Ovi con cui Nokia porta una piattaforma di servizi trasversali ai vari modelli. Dunque, il negozio è un tassello e prevede programmi dedicati ai vari telefoni anche se non tutti i programmi sono compatibili con tutta l'offerta del produttore finlandese. Diamo atto a Nokia di aver studiato un'interfaccia bene organizzata, benché su alcuni telefoni si debba scaricare il client aggiornato per accedere allo Store. Dal canto suo, il Windows Marketplace è quello più essenziale sia come design, sia come contenuti. Raccoglie un numero limitato di software per Windows Mobile: molti di più gli applicativi scaricabili da siti di terze parti non inclusi tra quelli catalogati. L'impressione è che Microsoft stia affilando le armi; già pronta l'estensione del Marketplace al mondo pc.
Fin qui i negozi virtuali dedicati ai principali sistemi operativi. Vodafone 360 è un ottimo esempio di come l'operatore possa dare vita a un proprio mercato di applicazioni. Per ora è previsto su un numero limitato di telefoni con sistemi operativi Linux, Android e Symbian. Lo Shop è supportato da una manciata di telefoni e raccoglie numerosi widget e software di ogni tipo e per qualsiasi esigenza, ma comprende anche suonerie e della musica. Il catalogo è abbastanza esteso e raggiunge l'obiettivo di portare su varie piattaforme (pc incluso) una varietà di applicazioni simile a quella dei negozi dedicati. E c'è il vantaggio che consente di addebitare gli acquisti in bolletta telefonica, a differenza degli altri negozi che obbligano a usare la carta di credito.
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