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In Europa sms meno cari

di Rossella Cadeo

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15 giugno 2009

Tenersi in contatto con parenti, amici o colleghi quando si è all'estero presto costerà meno che farlo stando in Italia: dal 1° luglio, infatti, per inviare un sms da un paese all'altro all'interno dell'Unione europea si pagheranno al massimo 11 centesimi (più l'Iva al 20%). In tutto 13,2 eurocent, mentre sul territorio nazionale – secondo l'ultima indagine conoscitiva realizzata da Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom) e Antitrust – il prezzo medio si aggira sui 15 centesimi (al netto, ovviamente, delle molteplici e continue promozioni varate dagli operatori) e in alcuni paesi europei raggiunge anche i 35 centesimi.

Vacanze meno care, quindi, almeno sul fronte delle comunicazioni, per chi si appresta a raggiungere una meta straniera. È questo il primo effetto del nuovo regolamento comunitario – approvato il 22 aprile dall'Europarlamento e l'8 giugno dal consiglio dei ministri Ue – volto a garantire agli utenti limiti più bassi alle tariffe in roaming (ossia i prezzi imposti dagli operatori europei agli utenti di altri paesi Ue quando si trovano sul loro territorio). La manovra di Bruxelles – anche in seguito alle sollecitazioni della commissaria Ue per le telecomunicazioni Viviane Reding a ridurre i costi del roaming – non si esaurisce sul versante dei messaggini, ma coinvolge anche il traffico voce, sviluppandosi ulteriormente nei prossimi due anni.
Ecco in sintesi che cosa dice il dettato comunitario (mentre nell'articolo a fianco sono analizzate le strategie dei gestori, come sempre molto attivi sul fronte di tagli e promozioni alla vigilia dell'estate).

Chiamate
Anche le chiamate via cellulare in roaming – sempre che si telefoni entro i confini Ue – peseranno meno, per quanto riguarda sia quelle effettuate sia quelle ricevute (si ricorda infatti che, a differenza degli sms che in ricezione sono gratuiti, il traffico voce determina un addebito anche quando il cellulare all'estero risponde a una chiamata). Ebbene, dal prossimo 1° luglio la tariffa massima per la comunicazione in partenza dal cellulare all'estero non potrà superare i 43 centesimi al minuto (Iva esclusa). Successivamente, a partire dal 1° luglio 2010, la soglia scenderà a 39 centesimi al minuto e dopo un altro anno (quindi dal luglio 2011) si ridurrà a 35 centesimi. Stessa rimodulazione e tempistica per le chiamate in entrata: tra meno di un mese, rispondere a un trillo in roaming non potrà costare più di 19 centesimi al minuto, dal 1° luglio 2010 il massimo sarà 15 centesimi e dopo un altro anno 11 centesimi.
Inoltre l'importo totale da pagare per ciascuna conversazione corrisponderà all'effettiva durata della comunicazione: le nuove norme stabiliscono infatti che – dopo i primi 30 secondi per il traffico in uscita e dal primo secondo per quello in arrivo – siano conteggiati esclusivamente i secondi passati al telefono. Tra riduzioni tariffarie e stop agli addebiti automatici o anticipati, il roaming quest'estate dovrebbe costare il 60% in meno, ma soprattutto guadagnare in trasparenza: infatti. ogni volta che l'utente entrerà in uno stato della Ue, il gestore del paese d'origine dovrà informarlo sulle tariffe di roaming applicate in quel paese.

Traffico dati
Il regolamento appena approvato – che entrerà automaticamente in vigore il 1° luglio 2009 – prende in considerazione anche il roaming di dati (ossia il costo della navigazione su internet o il download di film o suonerie o loghi quando ci si trova con il cellulare all'estero), con l'intento di proteggere i consumatori dalle bollette astronomiche e soprattutto inaspettate: entro il 1° marzo 2010, i gestori dovranno dare ai loro clienti la possibilità di bloccare (tecnicamente cut off) la connessione quando la spesa raggiunge una determinata soglia (50 euro o un altro tetto più elevato preliminarmente scelto del consumatore). Tetto anche per le tariffe del traffico dati in roaming, con l'introduzione di un prezzo all'ingrosso massimo di un euro per Megabyte scaricato rispetto a una media di 1,68 euro (con picchi di 6,82 euro in Irlanda o 5,30 in Grecia). Progressivamente il prezzo massimo all'ingrosso dovrà scendere a 0,80 euro (nel 2010) e a 0,50 euro (nel 2011). Anche questo intervento – rendendo il servizio più abbordabile agli stessi operatori e incentivando la competizione – potrà consentire prezzi finali più trasparenti e contenuti.

rossella.cadeo@ilsole24ore.com

15 giugno 2009
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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