Il mercato dei cellulari è in frenata, quello degli smartphone continua a correre. Il ritornello è noto, i dati relativi alle vendite del primo trimestre 2009 confermano la tendenza: telefonini nel loro complesso in discesa del 15% rispetto allo stesso periodo del 2008, terminali "intelligenti" in crescita in volumi del 12,7%. Nokia e Samsung, i primi due vendor del ranking mondiale hanno spedito sul mercato 97,4 milioni (è la prima volta, dal primo trimestre 2007, che il gigante finlandese non supera quota 100 milioni di unità) e 51,4 milioni di cellulari rispettivamente; gli smartphone sono arrivati a quota 36,4 milioni e dar lustro a questo segmento ci pensano in modo particolare Apple e Research in Motion. La società di Cupertino è impegnata a replicare il botto di vendite per i suoi iPhone e stando alle stime di alcuni analisti saranno circa 500mila i nuovi melafonini 3G S che verranno acquistati nel corso del weekend negli otto Paesi interessati dal lancio. Numeri che attesterebbero un appeal sul consumatore in ambito telefonini che nessun marchio (o singolo prodotto, in questo caso smartphone) può vantare. La casa canadese, da parte propria, ha annunciato proprio oggi i risultati finanziari del primo trimestre dell'esercizio fiscale 2010 (assai positivi, con ricavi in crescita del 52% a 3,4 miliardi di dollari) confermando come i BlackBerry venduti nel periodo sono stati circa 7,8 milioni e i nuovi utenti 3,8 milioni, di cui l'80% di fascia consumer. Come per l'iPhone si tratta di numeri altisonanti, gli stessi a cui puntano anche Palm (con il suo nuovo smartphone Pre) e i vari produttori che si apprestano a cavalcare la scommessa di Android, con la taiwanese Htc ovviamente in pole position. Difficile, però, che ci sia gloria e spazio per tutti e tale sensazione trova conforto nei dati relativi al mercato italiano: i cellulari da 399 a 449 euro rappresentano solo il 3% del venduto, gli smartphone arrivano circa al 12%.
Un ricco mix di prodotti a prezzi competitivi: ecco la ricetta per battere Apple e Rim
Samsung, stando alle classifiche di vendita elaborate da Gartner, è oggi più che mai la seconda forza (dietro Nokia) del mercato globale dei cellulari ma non compare nella "top five" negli smartphone. Una precisa scelta di campo del colosso asiatico? Di sicuro l'escalation in fatto di quote di mercato ha avuto come base portante un mix di prodotti volti a coprire maggiormente la fascia media e bassa e se è vero che la società intende spostare il 23% della sua capacità produttiva dalla Corea del Sud verso Cina, India e Vietnam tale tendenza non verrà sovvertita nel prossimo futuro. Il lancio del nuovo "touch phone" Jét accredita in realtà Samsung come uno dei candidati più autorevoli per vestire i panni di vera rivale di Nokia in campo smartphone e questo perché il super cellulare in questione è solo uno dei tanti terminali che il produttore può esibire quale concorrente dell'iPhone o dei BlackBerry consumer. Offrire tra l'altro cellulari assai ricchi di funzionalità e servizi a prezzi estremamente competitivi – strategia che accomunerà nei mesi a venire la casa finlandese e quella coreana – potrebbe in sostanza rompere equilibri di mercato per altro non consolidati vista la grande dinamicità di questo comparto. Samsung punta in tal senso a fare breccia fra l'utenza degli smartphone mettendo in campo prodotti (il Jét ma anche i nuovi modelli Omnia) che combinano multimedialità, prestazioni, facilità d'uso, design e, naturalmente, interfacce e schermi sensibili al tocco.
Una battaglia nel segno del fattore "touch"
La lotta nel mercato dei telefonini intelligenti potrebbe quindi spostarsi a un livello più basso (in termini di prezzi di vendita) e concentrarsi sui prodotti a tecnologia "full touch" a costi più concorrenziali rispetto a quelli fino a oggi imposti dagli iPhone e dai BlackBerry. Il range di prezzo oscilla fra i 300 e i 400 euro (al lordo di imposte e sovvenzioni varie) e in questa fascia rientrano per l'appunto le new entry di Samsung – che a luglio renderà disponibile anche il suo primo terminale Android serie i7500 - e soprattutto quelle di Nokia, che porterà sul mercato nel corso dell'estate la nuova serie touchscreeen 5530 Xpressmusic e sta lavorando al già tanto atteso modello N97 Mini. Considerando le potenzialità dei due colossi per Apple e Rim potrebbero presto sorgere all'orizzonte dei problemi. C'è però un'obiezione non da poco sollevata da vari addetti ai lavori: e le applicazioni? L'App Store della Mela è una macchina di download (e in parte anche di soldi) e un riferimento certo per gli sviluppatori e i content provider: il negozio di Nokia, Ovi, è stato appena aperto, quello di Samsung non sarà pronto prima della primavera del 2010. A differenza dei loro diretti antagonisti, però, Nokia e Samsung possono mettere sul tavolo un asset di assoluto peso, e cioè una gamma di terminali multimediali molto ampia (anche troppo), che nel caso specifico del produttore coreano ruota intorno a più piattaforme operative (Windows Mobile, Os proprietario, Symbian e a breve Android). L'iPhone, insomma, non ha un solo rivale bensì un intero catalogo, in una sorta di duello uno contro tutti a cui fa da sfondo, le possibilità sono sempre più concrete, di una lotta senza esclusione di colpi in ambito smartphone fra i due primattori della telefonia mobile.
