Era il 1967. Studiavo a Mosca da due mesi. Abitavo sulle colline Lenin, nell'immenso e torvo grattacielo dell'Università Statale. Tre volte alla settimana, come tutti i borsisti stranieri, andavo al centro, in via Herzen, per seguire i corsi di russo. Il viaggio durava più di mezz'ora. La sontuosa, profondissima metropolitana di Mosca è sempre stata, per me, malata di acro e claustrofobia, un'orribile tortura: chiudo gli occhi, mi rannicchio, mi impietrisco. Quel giorno di novembre viaggiavo con altre due italiane e un collega di pensionato, un ragazzo ebreo di cittadinanza olandese, famoso nella nostra piccola colonia di occidentali per il russo fluente e pittoresco (i nonni avevano abbandonato la nativa Odessa nel 1919, durante la guerra civile), l'umorismo, la verve di narratore. Chiacchierava in inglese con le mie compagne e d'un tratto una sua battuta, forse neanche particolarmente comica, scatenò in me - rannicchiata, impietrita, le palpebre serrate - una crisi di "fou rire". Succede, da giovani. Mi asciugavo le lacrime quando la signora seduta di fronte (cappotto grigio, scialle di lana grigia intorno alla testa, sporta di plastica scura) alzò su di me due cattivi occhi grigi: . Io, sinceramente stupita: . Lei: . Peeter, sfottente: . Lei: <É una cosa proibita, è una cosa indecente. Trent'anni fa per questo vi avrebbero arrestato, teppisti!>*. Poi posò di nuovo lo sguardo sulle pagine grigie e spugnose della rivista che reggeva con la mano destra. Nella fausta ricorrenza dei cinquant'anni dalla morte di Iosif Vissarionovicv Dzvugasvvili, alias Koba, alias Stalin, alias Padre dei Popoli, Saggissimo tra i Saggi, Lungimirante Artefice, Grande Stratega, Garante della Pace, Amico dei Bambini, dei Detenuti eccetera, dedico al boia che proibì anche il sorriso un breve florilegio tratto dalla sterminata letteratura orale ("anekdoty", barzellette, storielle) su di lui fiorita nel tempo. * In quello stesso anno 1967 conobbi, a Mosca, il figlio di uno speaker radiofonico che nel 1936 fu condannato a dieci anni di lager (e non tornò mai più dal tour siberiano) perché durante un notiziario aveva preso una papera e la sua voce per qualche attimo era stata rotta da un'impossibile risata. Tricologica Stalin legge un rapporto: è stato trovato un suo sosia. <FUCILARLO!. . . Vedovile Discussione animata tra la Krupskaja e Stalin. A un certo punto Stalin le intima: <STA' di la o Kollontaj! Stasova Lenin, vedova un?altra nominiamo altrimenti cretina, zitta,. Investigativa Stalin ha perso la pipa. Berija inizia le indagini. Alla fine di quello stesso giorno sono state arrestate cento persone. L'indomani mattina una donna delle pulizie trova la pipa. Stalin telefona a Berija: . . . Teatrale Lezione di alfabetizzazione politica al Teatro dell'Arte di Mosca. Alla fine l'insegnante si rivolge a una famosa e non più giovanissima attrice, Aleksandra Jablocvkina: . . Geriatrica A una manifestazione sfilano un centinaio di vecchi con un grande manifesto su cui è scritto: . Uno del servizio d'ordine: . . Pacifista Lezione sulla pace in una scuola elementare. Parla Stalin in persona. Notando che i bambini si annoiano, passa al dialogo: . Si alza Petja Ivanov: . Stalin diventa paonazzo, comincia a sudare freddo. Suona la campanella dell'intervallo, i bambini si precipitano fuori dalla classe. All'inizio dell'ora successiva Stalin chiede di nuovo: . Vovocka: . Concentrazionaria In un lager tre detenuti parlano del motivo per cui li hanno condannati. . . Il terzo: . Toponomastica Il nome di Stalingrado viene cambiato in Volgograd: l'indomani arriva un telegramma dall'altro mondo: . Firmato: . Cvechoviana Durante il 18^ Congresso prende la parola Stalin. Qualcuno in sala starnutisce. (Silenzio). (Applausi). (Silenzio). (Applausi scroscianti). (Ovazione di tutta la sala, che grida: ). . Da una delle ultime file si leva una voce: . Stalin: . Letteraria PuÜkin viene ricevuto da Stalin. . . Stalin alza la cornetta: <MOSSOVET! di che da il compagno Mosca! bell?appartamento più abbia stesso domani PuÜkin, c?è me Qui Bobrovnikov? Compagno Bobrovnikov! Passatemi. <COS'ALTRO per compagno PuÜkin? lei, fare possiamo. . Stalin alza di nuovo la cornetta: . PuÜkin ringrazia e si accomiata. Stalin solleva ancora la cornetta: . Materialista Campagna antireligiosa nelle zone dell'Oltrevolga. Lezione sul tema: . In un angolo sono seduti dei vecchietti. Gli si avvicina l'istruttore politico e chiede: . . Accademica L'accademico Kapica (illustre fisico, futuro premio Nobel) va da Stalin e gli dice: . Stalin guarda Berija. Berija dice: . Stalin si stringe nelle spalle. Kapica dice: . Berija: . Stalin allarga le braccia. Kapica non vuole sentire ragione: . Berija: <C'È e il è Landau stato colpevole riconosciuto processo, già. Stalin, spazientito: . Religiosa Passando in automobile vicino alla chiesa quattrocentesca del Salvatore, Stalin nota delle assi accatastate contro un muro: <RIMUOVERE!, urla. Nessuno ha il coraggio di chiedergli a cosa si riferisca. L'indomani portano via le assi e fanno saltare la chiesa con la dinamite. Logica . . . . Storica Hitler: piccolo tiranno dell'epoca staliniana. Nostalgica . . Notturna Notte fonda. Stalin alza la cornetta del telefono: <DI' un sempre? balbetti Molotov, po?,. . . Stalin compone il numero di Mikojan: <DI' di un sono i stati po?, fuori? fatti quanti E Baku? commissari erano Mikojan,. . . Stalin telefona a Berija: <DI' le un sempre a ti Berija, po?, ragazzine? letto porti. . . Stalin, posando la cornetta: . Mortuaria Sulla tomba di Stalin una corona con la scritta . Mugicca Un villaggio manda un rappresentante a Mosca, da Stalin, perché si faccia spiegare che cos'è un piano quinquennale. Stalin dice al muzvik: . . . . . Il muzvik torna nel suo villaggio. I compaesani si riuniscono per ascoltarlo. Il muzvik prende la parola: . . . . . Scatologica . .