Creatività
Accantonata ogni forma di pòesis, anche la creatività è entrata nel club delle parole che a forza di essere ripetute e applicate a vanvera nelle più insulse occasioni hanno fatalmente perso il significato (come le martoriate democrazia, libertà etc…), almeno all'orecchio di noi contemporanei. Non ci capisce più neanche bene in quale senso la si intenda: ecco che creatività diventa il sostantivo preferito da affibbiare a stilisti e artefici di fashion system, senza più premurarsi che tutta questa ispirazione divina finisca negli ambigui meandri di una casa di moda a scapito del progresso umano.
Ariberto Terragni
Il silenzio
La società contemporanea è caratterizzata dalla sovraesposizione ai rumori: nei luoghi di lavoro, nel traffico, nelle abitazioni. Sembra quasi si tema il silenzio, considerato rappresentazione del vuoto, negazione della vita. Si evita il silenzio per evitare gli interrogativi fondamentali, si dedica tempo infinito al cellulare per comunicare il nulla, si usa sempre più raramente la parola per un sincero dialogo con il prossimo. Eppure non esiste una vera comunicazione senza il contrappunto ed il respiro assicurati dalle pause, dal silenzio. Le parole, come la musica, necessitano di pause come di un respiro vitale.
Mauro Luglio
Camminare
Enrico Brizzi ha inventato una sua via italiana alla letteratura in cammino, è già al secondo titolo con questa tema, Richard Long crea molte delle sue opere semplicemente percorrendo numerose volte un certo tratto di deserto o di altri luoghi ameni, fotografando poi la traccia che rimane. Sulla terza rete radiofonica della Rai Sergio Valzania ne ha fatto un genere, a maggio l'ultima impresa: ha percorso il "camino" di Santiago per tutti i suoi 720 km, lui cristiano, con l'ateo Odifreddi, descrivendo i luoghi ma anche ragionando assai.Camminare come pensare, una ginnastica non solo delle gambe, fatta con filosofia.
Antonio Prenna
Badanti
Ho pensato alle badanti, donne che arrivano dai paesi dell'Est per accudire i nostri anziani e malati. Le vediamo sempre più numerose nelle nostre città e ne apprezziamo la generosità e lo spirito di sacrificio. Fanno quello che pochi hanno ormai il tempo di fare. Grazie a loro i nostri genitori o nonni possono continuare a vivere nelle proprie case. Grazie a loro molti di noi eviteranno di sentirsi dire:" Mamma (o papà) ti abbiamo trovato una sistemazione in un posto bello e accogliente, non ti mancherà nulla!". E, alla nostra prima smorfia:" Fallo per noi, per farci vivere tranquilli...".
Virginia Boldrini
Assolutamente
Il "si" e il "no" sono stati declassati, troppo poveri e disadorni nel nostro tempo fluttuante e mitopoietico. Hanno dovuto prendere provvedimenti, si son dovuti vestire di nobiltà, si son dovuti togare di veste lunga e solenne per riacquistare l'antico valore. Così, i due tapini, da una grotta negletta, hanno recuperato una parola che con il suo risoluto e lungo strascico fonetico, ha ricoperto di mitica pregnanza la loro ormai vuota esistenza. In loro compagnia, un comune avverbio, aa.sso.lu.tamente, con pronuncia cadenzata e rafforzata da subito è andato ad abitare nei reami del moderno Olimpo. "Assolutamente si"? "Assolutamente no".
Annamaria Amoroso