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Sagra senza alcol, Mito, prodotto naturale, eccellenza, l'apparizione in Tv, notte

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Sagra senza alcol
Ho ascoltato questa notizia al Giornale Radio regionale e ho cercato di saperne di più.
Si è svolta in questi giorni a Torviscosa, in Friuli( terra di ottimi vini e di abbondante consumo) la prima "Sagra senza alcol".
E' nata per iniziativa del Consiglio pastorale della Parrocchia Santa Maria dell'Assunta. Non sono mancati gli elementi classici di ogni sagra: cibi genuini, musica, balli, caccia al tesoro, gara di briscola, tombola... Nei chioschi mancava solo l'alcol, sostituito da bevande analcoliche, succhi di frutta e dalla vecchia e non più di moda "spuma". "L'idea nasce da una constatazione: in giro c'è tanta sofferenza legata al mondo dell'alcol". Parole del parroco di S.Maria dell'Assunta.
MITICO!
Virginia Boldrini

Mito
Il mito di oggi è la parola mito. Provate ad ascoltare un gruppo di giovani e la sentirete ripetere più volte, riferita a qualsiasi cosa o persona. Ma, meglio ancora, accendete la radio, privata o pubblica non importa; specie al mattino, quando i programmi prevedono la partecipazione degli ascoltatori,sentirete la parola mito rivolta a tutti quelli che telefonano e che raccontano le loro vicende, comiche, serie o drammatiche che siano. In alternativa c'è l'aggettivo "grande", con tremila punti esclamativi.
Maria Grazia Calcagno


Prodotto naturale
"E' un prodotto naturale" sentenzia la farmacista, mentre mi impacchetta un flacone, rimedio di un disturbo conseguente a un recente intervento.
Sa di aver pronunciato la parola chiave, o almeno così crede; insomma, di aver fatto centro sulla coscienza ecosalutista del cliente.
Chissà cosa avrà profferito il carceriere di Socrate mentre gli somministrava la famosa pozione di cicuta?
Azzardo: "Bevi Maestro, è un rimedio naturale; non potrà far che bene!"
Tancredi Nannini

Eccellenza
Una volta l'Eccellenza era Sua, ora di chi se la prende. Non è più una persona ma una condizione virtuosa nei secoli del virtuale. Essere vincenti, non serve. Dov'è la vittoria? E'una realtà insopportabile per tutti gli altri. E' giusto essere eccellenti.
L'eccellenza è una convinzione di stato, una ricchezza gassosa, confermata dal vanto. Rare università, pochi centri di ricerca o di produzione, illuminate assise del sapere, in fase di proselitismo, vantano per sé l'eccellenza come un invidiabile fatturato. Tutti coloro che fanno spallucce e non riconoscono questa eccellenza si condannano da soli a non poter assaggiare nemmeno un briciolo di un'eccellenza qualsiasi. Gli increduli diventano all'istante come la casta degli intoccabili, la cui condizione non può che eccellere verso il basso.
L'eccellenza però è più dicibile che (di)mostrabile, ma trionfa come un requiem sopra ogni possibile lutto di classe.
Manlio Brusatin

Mito al femminile
Mito femminile ed effimero è l'aura profumata di cui ciascuna di noi ama circondarsi senza possederla del tutto e condividendola brevemente con l'universo di persone note o sconosciute che si accostano.
Annusando l'aria che avvolge una donna se ne comprendono i riferimenti culturali o mondani, le icone di stile, l'età, le finzioni. Per le ragazze degli anni 70 fu mito Eau Sauvage di C. Dior che evocava la libertà delle spiagge mediterranee: rubato ai padri chic e ai fidanzati, le profumava tutte di limone e rosmarino preparandole a divenire arrosto per quel grande barbecue che sarebbe stata la vita.
Marina Bordonali

L'Apparizione…in Tv!
Eccolo il grande mito dei nostri tempi,
apparire in Tv.
C'è chi fa di tutto per arrivarci. Mostrando tette e culetti.
Altri fanno i cretini. Altri ancora ci prendono per le mele…
Chi fa di tutto per rimanerci. Chi fa di tutto per tornarci.
Attrae tanto questo mito dell'Apparizione televisiva!
Ti fa diventare famoso, conosciuto, noto ai telespettatori. Anche per cose buone…
Ma perché questa irrefrenabile voglia di apparire sul teleschermo?
È l'insana mania italiota – un falso mito – con la quale si cerca il
successo: perché apparire in Tv è già un successo!
Poi, gli ‘apparsi', ambiscono a rimanerci sempre di più e la gente li sente
come familiari, amici, dei quali parlare, peggio-meglio…intimi, compagni di viaggio…
E' per loro come allargare la famiglia, il bar, gli amici…fare soldi, ma soprattutto ‘Apparire'…! Che tristezza!
Piero Cappelli - Pisa

La notte
Esistevano una volta i nottambuli, persone prive di un corretto senso del vivere, che scambiavano la notte per il giorno, e questo non per dovere ma per la ricerca di una deprecabile trasgressione.
Ora l'eccezione sembra sia costituita da chi vive alla luce del sole, rispettando i ritmi naturali.
Cosa ci si può aspettare da chi inizia la giornata, non certo per lavorare, poco prima della mezzanotte? Solo un grande sonno della ragione favorito dalle sostanze più nocive. Per la gioia dei mercanti di ogni specie la notte si è trasformata in un mito oscuro che uccide.
Roberto Pagetta

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