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I miti dei lettori

Pillole, le mezze stagioni, centro benessere, reality, meritocrazia, biologico, apparire, creatività

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Pillole
Nel mondo sintetico ( e non perchè si attardi a confrontare tesi e antitesi ) tutti bramiamo, e per tutto, prodotto di sintesi, una pillola.
Contro quanto inneggiava Mary Poppins, oggi, basta un poco di pillola e lo zucchero va giù, l'angoscia si dissolve, l'umore risale, l'eros s'invola nel blu. L'ultimo modello americano è una pillola-placebo-pronto-effetto destinata al bimbo frignante per le sbucciature: si risparmiano le coccole, l'esperienza del dolore, si guadagna dall'infanzia il fedele consumatore. Anche noi, lettori del Sole, ( autocritica oportet ) osservando il mito corrente,diciamo la nostra in...pillole.
Anna Maria Panella

Le mezze stagioni
Da quando non ci sono più, LE MEZZE STAGIONI sono ricordate con nostalgia da quanti le hanno conosciute e apprezzate.
Dopo una lunga e impegnativa caccia al colpevole, l'unico sospettato di questa grave scomparsa, fino a questo momento, è il Tempo, impazzito improvvisamente.
Non so quali e quanti nuovi disturbi questo cambiamento repentino abbia provocato ai meteoropatici, so con certezza che tutti ne subiamo in qualche misura le conseguenze.
La più importante, quella di cui proprio tutti si lamentano è che NON SI SA PIU'COME VESTIRSI.
Virginia Boldrini

Centro benessere
Colori rilassanti, musica e profumi esotici, il lettino e iniziamo il rito: da alcuni anni i centri benessere sono fioriti come margherite, innaffiati da offerte di ringiovanimento del corpo. Arrapati dall'edonismo, vogliamo un corpo giovane, nessuna ruga sul viso, massaggi miracolosi. Abbiamo mutuato il gusto orientale della cura del corpo dimenticando che in Oriente il languore del massaggio con l'olio caldo va abbinato al silenzio interiore, all'elevazione dello spirito senza il quale nessun benessere è duraturo. Se coltivassimo anche consapevolezza e bellezza interiore, la società ne trarrebbe vantaggi notevoli e avremmo forse davvero la pelle luminosa e giovane.
Marcella Manzini

Reality
E', da alcuni anni a questa parte, la tipologia di trasmissione televisiva più in voga: tutte le reti trasmettono reality; tutti li guardano (anche se non si dice: è più snob dire che non li si guarda!); tutti vi partecipano (anche se, invece di dare la celebrità, sono un caravanserraglio di famosi ormai non più tali, gente che da anni non si sa più bene cosa ci faccia in tv!). Certo, anche noi telespettatori, a forza di guardare reality, non sappiamo più distinguere cosa è reale e cosa non lo è: un attentato a Tel Aviv sarà reality o real-tv?
Stefania Rossi

Meritocrazia
La democrazia dei meritevoli anima le intenzioni di tutti i contemporanei. La invocano i corrotti per legittimare i propri abusi. La adombrano i raccomandati. La agitano i rivoluzionari dell'istante per giustificare azioni di "lotta e di governo". La corteggiano i signori dell'audience per coprire le nude pudende degli ascolti di massa. La maltrattano i parvenu istituendo paradisi di merito offshore. Genitori di pronto soccorso ne tessono le lodi issando asini a modello. Professionisti del copia incolla la posano, foglia di fico su improbabili originalità di replicanti. Alcuni, rari giusti continuano a sognarla come (un giorno) possibile.
Giordano Mariani

Il biologico
Il biologico incarna una vera e propria filosofia orientata al vivere sano e al naturale. Esso rappresenta un ideale di vita che si estrinseca polidimensionalmente: dalla tavola ai tessuti fino all'oggettistica che ben si sposa con l'ecologico. Tuttavia per antonomasia il biologico lo si incontra a tavola senza alludere,a mio avviso, tanto al manuale del nutrizionista, quanto ad un'immagine bucolica che trova nella terra la propria fonte e il proprio fine. Nella terra ,infatti, riscopriamo la radice del bio che riemerge tra i tanti stili alimentari per ricordarci che la salute nasce da un chicco di grano maturato al sole di giugno.
Mariangela Baccari

Chick-lit
Tradotto come "letteratura per pollastre", rappresenta il nuovo corso della narrativa al femminile in cui il rosa si tinge di note variegate che vanno dallo shopping alla famiglia, dal matrimonio alla vita da single. Un tempo c'erano Liala e Barbara Cartland che vendevano sogni vaporosi e profumati di lillà. Ora che noi donne siamo tutte in carriera, anche le disoccupate, non abbiamo più bisogno di fantasticare su un esotico principe azzurro quanto piuttosto su una carta di credito color oro. Le discepole di Sophie Kinsella proliferano in tutto il mondo. Ragazze scrivete! Sarà sempre meglio che lavorare.
Katia Ceccarelli

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