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LA NOTTE DEL 20 LUGLIO 1969

Il gioco dell'estate

di Riccardo Chiaberge

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19 luglio 2009

Quarant'anni fa pensavamo che quello di Neil Armstrong nel mare della Tranquillità fosse davvero solo il primo passo, e che altri ne sarebbero presto seguiti, in una marcia inarrestabile dell'umanità. Il sistema solare sarebbe stato il nostro parco giochi e il nostro impero. Poi la stretta petrolifera appiedò il mondo, le astronavi dei film cominciarono a essere infestate da Alieni poco amichevoli (lontani cugini dei terroristi), David Bowie cadde sulla terra da un pianeta inospitale, e le pianure dell'Arizona diventarono la meta preferita di Et e degli omini-formica di Incontri Ravvicinati. Non era più l'uomo a conquistare lo spazio, ma lo spazio e i suoi abitanti a occupare il nostro pianeta. Intanto, però, i Moon Boot degli astronauti americani non si erano limitati a sollevare un po' di polvere lunare: anche grazie ad Armstrong e ai suoi compagni di avventura abbiamo i personal computer, Internet, i satelliti, i cellulari e i robot che mandiamo su Marte (e purtroppo, delle armi più sofisticate: perché si sa, ogni progresso, come ogni corpo celeste, ha la sua faccia oscura).

Ma a quarant'anni di distanza da quella magica notte del 20 luglio, quali sono i «passi» decisivi che l'umanità di oggi si prepara a compiere, o che dovrebbe quanto meno tentare, nei vari campi? Quali idee, scoperte, mutamenti politici e istituzionali incideranno in maniera sostanziale sulla nostra vita? Abbiamo provato a chiederlo a dieci personalità del mondo della cultura e della scienza. Ed ecco le loro risposte, che spaziano dalle relazioni internazionali alla biologia, dall'energia all'organizzazione della chiesa, dal clima alle nanotecnologie, dall'architettura al dialogo tra le etnie. Molte di queste svolte sono già in vista, o a portata di mano, molte di più saranno quelle che faremo per caso: verità e soluzioni inattese in cui inciamperemo come i Sonnambuli di Arthur Koestler, cercando tutt'altro. Ed è per questo che la libertà di ricerca, come quella di stampa e di informazione, sono fattori irrinunciabili. Mantengono aperte le alternative davanti a noi: senza libertà non si avanza, si cammina solo all'indietro. Dagli esperti, la parola passa ora ai lettori, che invitiamo a esprimere le loro preferenze: votino per il «passo» che giudicano più promettente. Sarà il nostro passatempo dell'estate, un modo come un altro per tirare fuori i piedi dal pantano del presente, e provare a calcare nuovi sentieri.

19 luglio 2009
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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