La distinzione tra ogni ogni possibile posizione critica verso il Governo di Tel Aviv e la negazione delle ragioni storiche dello Stato di Israele deve restare chiara e netta, anche nelle situazioni costroverse e discutibili.
È il cuore dell'appello lanciato dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nel suo intervento al Quirinale per la celebrazione della giornata della memoria, una celebrazione che giunge, ha sottolineato Napolitano, «dopo settimane drammatiche, vissute con angoscia dagli amici del popolo israeliano e del popolo palestinese» per la crisi di Gaza. «A tattiche terroristiche senza scrupoli - ha detto il capo dello Stato - che hanno a lungo colpito il territorio di Israele e messo a rischio la popolazione di Gaza è seguita da parte di Israele un'azione di guerra sulla cui portata e sulle cui conseguenze non è mancata la discussione, anche in Israele e tra gli amici di Israele».
Tuttavia è proprio in questi frangenti, ha insistito Napolitano, che «deve farsi più forte la vigilanza ed esprimersi più nettamente la reazione contro il riprodursi del virus dell'antisemitismo, contro l'insorgere di nuove speculazioni e aggressive campagne contro gli ebrei e contro lo Stato ebraico». Nel suo discorso, tenuto nel Salone dei Corazzieri di fronte ad una platea di ex internati e deportati nei campi di concentramento e molti studenti, il presidente ha ricordato la recente visita ufficiale a Gerusalemme e ha consegnato le medaglie ai tre studenti vincitori del concorso nazionale per il miglior lavoro sulla Shoah.