Il nuovo disco firmato dal produttore, musicista e deejay Nicola Conte è una miniera musicale. Tra inediti (8) e re-work, questo doppio album presenta 26 pezzi firmati da alcuni dei migliori jazzisti contemporanei, scomposti e ricomposti – ma sempre riregistrati dal vivo – per creare qualcosa di assolutamente originale. Si va dal crooner statunitense Mark Murphy al compositore e trombettista tedesco Till Bronner, passando per il groove latino di gente come Roberto Roena e Luisito Quintero. Questo solo per fare qualche nome, ché la lista sfiora la trentina di nomi. Quel che si dice un disco affollato. A dare omogeneità ci pensa il barese Conte a colpi di dub e bossa jazz. Ne risulta un lavoro di grande profondità e calore, intellettuale e soft al tempo stesso. Zeppo di grande musica ma non per questo invadente. Qua e là, echi di mostri sacri come Duke Ellington («Mood indigo»), John Coltrane («Elevated states»), Henry Mancini («Charade») e Sergio Mendes («Groovy samba»). Proprio quel che ci vuole per dare il giusto sottofondo a una giornata di pioggia.
Nicola Conte, «The modern sound of Nicola Conte» - Versions in jazz-dub», Schema Record