Questo disco si porta dietro una storia, una piccola storia. Mike Disfarmer, si chiamava in realtà Michael Meyers ed era nato nel 1884 da genitori tedeschi emigrati negli Stati Uniti. In contrasto con la famiglia Mike decise di cambiarsi il nome, anzi, di "rovesciarselo" proprio: Meyer in tedesco significa fattore, ossia farmer, da cui Disfarmer, l'anti-fattore. Sconosciuto in vita e adesso additato come un maestro, Mike passò la vita a fotografare gli abitanti della cittadina di Heber Springs nello Stato dell'Arkansas negli anni Trenta e Quaranta. Sono ritratti in bianco e nero di una potenza inaudita ed alcuni critici li hanno descritti come "un episodio classico nella storia della fotografia americana". A Bill Frisell, chitarrista americano onirico e capace di armonizzare come nessuno con le sei corde melodie diluite e allungate ad libitum, l'Università dell'Ohio, ha commissionato un progetto musicale su Disfarmer che, cammin facendo è diventato un disco. Dopo essersi a lungo documentato in loco, Frisell ha riunito un quartetto con Greg Leisz alla steel guitar, Jenny Scheinmen al violino e Victor Krauss al contrabbasso. Settantun minuti di musica per esplorare, attraverso 21 tracce, l'America rurale più profonda, tra country, bluegrass e blues acustico. Grande disco.