Quali altri stimoli artistici può avere chi dalla musica pop ha ottenuto tutto ciò che avrebbe sognato quando aveva 15 anni? Uno come Sting, con la sua cultura e la sua curiosità, si è per esempio divertito molto a incidere per la Deutsche Grammophone, etichetta sacra a tutti gli appassionati di classica, un album di musica tradizionale delle isole britanniche, «invernale» prima che natalizia. Il titolo «If on a Winter's night…» rimanda al nostro Italo Calvino («Se una notte d'inverno un viaggiatore») tanto per far capire che l'opera in questione è stata concepita in Italia o meglio ancora in Chianti, dove l'ex leader dei Police possiede una sontuosa cascina. Quindici i brani incisi, tra canti tradizionali, melodie gaeliche cui Sting ha dato un testo e composizioni nuove (due: «The hounds of Winter» e «Lullaby fon an anxious child»). Alcuni esperimenti risultano davvero curiosi, come «The hurdy-gurdy man»: musica di Schubert, versi di Wilhelm Müller. A fare i conti, questo qui è un disco di musica tradizionale celtica con la voce e soprattutto il «tocco» di Sting. Lo stesso di «The dream of blue turtles»: colto e curioso.
Sting, «If on a Winter's night…», Deutsche Grammophon