...e il titolo disse tutto. O forse no: perché i toscani Zen Circus non sono soltanto l'ennesima band degli anni Zero, o l'ennesimo trio originale-simpatico-bizzarro capace di reinventare il nostro indie, o il solito gruppo che manda appunto tutti "aff...." tradizioni e chiunque altro. Al contrario: affondando le mani in un folk da osteria non scontato e strapazzandolo a colpi di punk, gli Zen Circus raccontano innanzitutto delle belle storie in musica. Storie di sconfitta, rancore, felicità, pochezza. Una sorta di compilation da anti-oratorio fatta dai più veri scapigliati contemporanei. E sono soprattutto i testi — per nulla scontati nella loro immediatezza provinciale: basti pensare alla condanna dei "vecchi senza esperienza" — a tracciare il sentiero e la poetica dell'album. Ci si diverte, si pensa, si ascolta volentieri. Perché alla fin fine, come canta il loro coretto, "We just wanna live".
Zen Circus, "Andate tutti affanculo", Unhip Recors, 13 euro