Bukowski è tornato. E in questa raccolta di inediti ci riporta nel suo mondo. Sono racconti, poesie, saggi, appunti, pubblicati su riviste e taccuini tra il 1944 e il 1990, quattro anni prima della sua morte. C'è tutto l'universo bukowskiano: i personaggi ai margini, la sua idea di cultura, il suo cinismo, i disarmanti sprazzi di dolcezza. E ci sono – come potrebbero mancare – le donne: anche loro ai margini, spesso pazze, quasi sempre ubriache di alcool e di vita. Si ride e si piange, come sempre con il vecchio Hank, come nel Saggio sconnesso sulla poesia e sulla vita sanguinante scritto mentre sto bevendo una confezione da sei (grande). Nel racconto che dà il titolo alla raccolta, Bukowski ci regala un distillato della sua esperienza di scommettitore. L'ippodromo, le corse, con tanto di schemi per azzeccare il cavallo vincente. "Il miglior consiglio che posso darvi sull'ippodromo – dice Buk – è di non andarci. Ma se decidete di andarci, rendetevi almeno conto che un semplice ragionamento contro i pregiudizi e i concetti della folla è l'unica vostra possibilità". Siamo sicuri che parli solo di cavalli?
Azzeccare i cavalli vincenti
Charles Bukowski
Feltrinelli
pp. 269, 17 euro