Pulce ha nove anni, è allegra e ama nascondere i grissini sotto il divano. Pulce non parla, perché è autistica. Un giorno la mamma, Anita, va a prenderla a scuola, ma Pulce non c'è, è stata allontanata dalla famiglia e messa in una comunità, senza molte spiegazioni. Il papà è accusato di molestie. Inizia l'avventura drammatica della famiglia Camerati. A raccontarcela, senza un filo di retorica, è la sorella tredicenne Giovanna. Una ragazza cicciotella e con molti amici immaginari. E' lei che con ironia e molto realismo, ci racconta tutto di Pulce, delle sue settimane fuori casa e del percorso giudiziario ed emotivo che la riporterà in famiglia. Con l'uso della fantasia Giovanna ci fa vedere tutti i vari passaggi della vicenda senza mai disperarsi. Addirittura la professoressa di lettere ad un certo punto l'accusa di sorridere troppo. Ci si arrabbia, si ride e ci si commuove nel leggere questa prima opera di Gaya Rayneri, classe 1986. Un esordio ben riuscito.
Pulce non c'è
Gaia Rayneri
Einaudi
pp. 228, euro 17